giovedì 16 gennaio 2014

L'incontro tra Renzi e Berlusconi

POLITICA - Novembre 2007. L’allora sindaco di una grande città (Roma) e primo segretario del Partito Democratico (carica assunta dall’ottobre 2007),  Walter Veltroni, incontrava il presidente di Forza Italia ed ex premier, Silvio Berlusconi. Il governo era presieduto dal presidente Romano Prodi, con Fausto Bertinotti (PRC) presidente della Camera e Franco Marini (PD) al Senato. Tra i tanti tempi che i due leader dei maggiori partiti italiani affrontarono c’era la riforma della legge elettorale (il Porcellum). Quell’appuntamento chiudeva una serie di incontri bilaterali che Veltroni stava facendo con tutte le forze politiche per giungere ad una riforma della legge elettorale. Interessanti alcune dichiarazioni di quei giorni. Bertinotti sosteneva che “Tutti gli incontri che favoriscono il confronto sulla riforma elettorale e l’avvicinamento delle posizioni sono da guardare con grande attenzione” sottolineando però la necessità di trovare “un largo consenso in Parlamento per la riforma della legge elettorale”. Gli fa eco Francesco Rutelli, che pensa che quell’incontro è” un’occasione da non perdere: credo che Veltroni non la perderà e credo che anche Berlusconi avvertirà la responsabilità di chi non può dire sempre no”.

Tutti ricordiamo come proseguì la storia. Il Porcellum rimase in vigore ancora diversi anni (e due parlamenti furono eletti con una legge oggi giudicata incostituzionale). Veltroni rivitalizzò Berlusconi ed indebolì il già precario governo Prodi (che fu sfiduciato nel gennaio 2008).
Tra pochi giorni il sindaco di una grande città (Firenze) e neo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, incontrerà il presidente di Forza Italia ed ex premier, Silvio Berlusconi. Motivo dell’incontro si discuterà sulla riforma della legge elettorale (sempre il Porcellum).
Le similitudini sono molte.

Nel Partito Democratico è scoppiata la polemica intorno a questo incontro, con i bersaniani che chiedevano di non usare la sede del PD e con pesanti accuse di poca trasparenza verso Letta rivolta a Renzi dagli uomini vicini a Cuperlo (stesso accusa fatta per altro anche da Alfano) e con Civati che attacca anche più pesantemente il neo segretario dicendo che “Penso che Renzi voglia andare a votare a maggio, penso che quello che ha sempre negato ormai sia fin troppo visibile.”
Se da una parte è vero che la legge elettorale non si fa a maggioranza (infatti credo che il M5S stia sbagliando completamente a dire no a Renzi senza entrare nel merito), è anche vero che dovrebbe essere il Parlamento il luogo migliore per discutere di certi argomenti e non incontri bilaterali (Renzi ha già incontrato il leader del Nuovo Centro Destra Alfano e quello di SEL Vendola).

Renzi poi dovrebbe avere il coraggio di prendere la responsabilità di entrare nell’esecutivo o di far entrare suoi uomini fidati al governo per poter cercare di dettare la linea politica del governo nel Consiglio dei Ministri.  

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