lunedì 6 gennaio 2014

Renzi, Fassina e gli autogoal del Pd.


POLITICA - Il neo segretario del Pd Matteo Renzi, rispondendo alle domande di un giornalista rispetto alle sollecitazioni del Vice Ministro dell’Economia (nonché esponente di spicco della sinistra Pd) Stefano Fassina su un ipotetico rimpasto di Governo, risponde con un “Fassina chi? Non lo conosco”. Per tutta risposta, Fassina annuncia dimissioni irrevocabili dal suo incarico di vice ministro. Questi i fatti, alcune considerazioni.

A mio parere, sbagliano entrambi, e la figuraccia come spesso accade la fa tutto il Partito Democratico. Se però dovessi dare delle pagelle, darei un 4 a Renzi ed un 3 a Fassina.

Il 4 a Renzi lo motivo col fatto che fino ad ora il neo segretario si stava muovendo molto bene, sia sul piano delle proposte generali, sia nella gestione del Partito. Indubbiamente, come è giusto che sia, sta portando avanti le sue proposte, ma non aveva avuto un comportamento ostile verso la minoranza, anzi da molti era stata salutata come una volontà di tenere unito il Partito la nomina a Presidente del Pd dello sconfitto alle Primarie Gianni Cuperlo. Renzi marciava compatto, forte nelle proposte al Governo, e con l’appoggio di tutto il partito. Ma alla prima curva la sua macchina sbanda, un segretario non può e non deve fare battute su un membro, peraltro autorevole, del proprio partito. Altrimenti si potrebbe pensare (ed io un parte lo temo) che il suo personaggio sia in gran parte costruito a tavolino, le sue mosse siano tutte studiate, ma appena emerge il vero Matteo Renzi si ha di fronte una persona poco dialogante e molto autoritaria.

Veniamo al 3 a Fassina. Se è vero che la battuta di Renzi è infelice, è anche vero che la reazione di Fassina è a mio parere eccessiva. La mia impressione è che il vice ministro dell’economia era già sul piede di guerra e aspettava solo un pretesto per abbandonare il Governo e per mettere in difficoltà il neo segretario. Comprendo le divergenze politiche tra Fassina e Renzi, capisco che l’ala sinistra del Pd si senta poco rassicurata, ma i problemi vanno affrontati alla luce del sole. Io ad esempio non ci vedrei nulla di male se Fassina, magari i giovani turchi e qualche nostalgico del Pds si rifugiasse tra le braccia di Sel, per allargare il campo della sinistra, alleata poi col Pd che guarda più al centro di Renzi. Ma, tutto si può fare, tranne che iniziare l’ennesima guerra di logoramento al Segretario. Il Popolo della Sinistra è stufo di vedere segretari più o meno capaci dover essere sempre costretti a subire i mille distinguo delle tremila correnti del partito.

Faccio un auspicio: il Pd ha bruciato Veltroni, Franceschini, Bersani, Prodi, non si faccia lo stesso errore con Renzi. Piaccia o no, il Sindaco di Firenze ha stravinto le Primarie, indubbiamente gode di un grande seguito, e potrebbe essere finalmente la carta vincente per il Pd per le prossime elezioni. Non logoriamolo in polemiche, distinguo, e giochi sotterranei. Soprattutto, le divergenze siano chiare e non sotterranee, frutto di alchimie politiche spesso figlie di risentimento e vittimismi, di veti incrociati ed antipatie.

Scrivo queste righe perché penso che la polemica Renzi – Fassina sia un clamoroso autogoal per il Pd, che potrebbe essere finalmente il Partito del Cambiamento, e potrebbe stravincere le elezioni in mancanza di avversari. Il Movimento 5 Stelle ad oggi è solo insulti e chiusura, la destra è spaccata, al Centro ci sono più partiti che elettori, se il Pd una volta tanto riuscisse a non dividersi su tutto, potrebbe vincere le elezioni in carrozza e finalmente proporre al paese un Governo del Cambiamento.

Ps. In conclusione, un augurio di pronta guarigione per Pier Luigi Bersani. Personalmente gli riconosco una grande passione politica ed un notevole attaccamento al Partito. Lo considero una persona seria e sono anche convinto che sarebbe stato un buon Premier. Penso che, non è certo il solo, anche lui ha fatto i suoi errori, molte delle sue scelte non le ho condivise (ad esempio la scelta di candidare Marini al Colle, e poi di far rieleggere Napolitano). Ciò non toglie che gli riconosco passione, impegno e dedizione, valori che ad esempio non riconosco ad altri importanti leader della sinistra, in particolare ad uno coi baffi che possiede una barca a vela. Questi però sono dettagli, la salute prima di tutto, auguri Pier, ti auguro di bere al più presto un buon Lambrusco delle tue terre.

 

Mario Scelzo.

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