giovedì 2 gennaio 2014

Il contro discorso di Grillo, l’ennesima replica di un testo già sentito

POLITICA - Se dovessimo paragonare il discorso di fine anno di Grillo ad uno spettacolo teatrale, credo che parlando del discorso di un ex comico il paragone è calzante, dovremmo ammettere che si tratta dell’ennesima replica di un testo già sentito molte volte. Grillo, dopo un paio di giorni di campagna mediatica per il suo contro discorso, infatti ha usato prevalentemente i soliti e, ormai vecchi, argomenti.
Ha attaccato il Capo dello Stato promettendo, ma lo fa ormai da mesi, l’impeachment, si prende la paternità della decadenza di Berlusconi grazie al voto palese (ma Berlusconi è decaduto grazie al voto del Senato dove il M5S non ha la maggioranza e quindi con i voti determinanti del PD, Sel e i centristi), ha parlato della difesa dell’articolo 138 della Costituzione (dimenticando però di dire che il suo MoVimento vorrebbe  mettere le mani ad alcuni articoli come quello dei senatori a vita), ribadisce che non hanno preso i soldi dei rimborsi elettorali (dimenticando di dire che per il regolamento delle camere il M5S non ha diritto a quei rimborsi), ribadisce che questo governo è stato fatto da Napolitano di nascosto in una notte (dimenticando però di dire che secondo la nostra Costituzione il presidente della Repubblica, sentiti i gruppi parlamentari, da l’incarico al Presidente del consiglio che dovrà poi ricevere la fiducia dai due rami parlamentari e c’erano poche alternative in campo, pensando anche che il suo MoVimento non ha proposto nessuno come primo ministro), ha fatto il solito attacco all’Europa dei banchieri e riproposto il referendum sull’Euro (dimenticando però di dire che secondo la nostra Costituzione non sono ammessi referendum su i trattati internazionali), attacca il mondo dell’informazione (niente di nuovo per chi attacca i giornali e i giornalisti con ritmo settimanale), dice di avere contro tutti dai partiti ai giornali alla massoneria. È riciclata anche l’unica battuta che fa, quando chiama Letta il nipote di suo zio.

Tutto già detto molte volte in molte occasioni e diversi post, la vera differenza è che non usa il linguaggio colorito che lo ha contraddistinto negli anni.

Probabilmente l’unico argomento “nuovo” che usa è l’attacco alla Corte Costituzionale, ma questo argomento lo abbiamo sentito usare già da un altro “attore” politico. Su questo punto poi Grillo mente affermando che ci sono voluti 6 anni alla Corte per decidere quando la Corte di Cassazione si è rimessa alla decisione della Corte Costituzionale solo lo scorso 17 maggio.

Speriamo che nel prossimo spettacolo-discorso ci siano delle novità.

1 commento:

Unknown ha detto...

Ben detto ! Concordo !

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