mercoledì 22 gennaio 2014

Passi avanti per lo Ius Soli

POLITICA - In questi mesi di governo Letta il Ministro per l’integrazione Cécile Kyenge è stato tra i più bersagliati. In molti casi solo per il colore della sua pelle, in una piccola percentuale di casi per lo scarso lavoro del ministro. Ma a fine Gennaio dovrebbe iniziare l’iter del ddl che potrebbe portare in Italia la riforma della cittadinanza per i bambini nati in Italia presentato dal governo e fortemente voluto dal Ministro.

Il disegno di legge dovrebbe essere una sintesi tra l’attuale normativa (è italiano chi è figlio di italiani) ed uno ius soli secco (è italiano chi nasce sul suolo italiano). Il Ministro lo definisce uno Ius Soli temperato, molto simile allo Ius Culture pensato da Andrea Riccardi, precedente ministro dell’integrazione.

“Quando si parla di questo tema,” spiega il Ministro “anche per propaganda politica, viene spesso fatto passare che le nostre proposte sono di uno ius soli secco, cioè quello per cui è italiano chiunque nasca nel nostro paese.” Invece, prosegue la Kyenge: “Noi parliamo di ius soli temperato. Per chi è nato in Italia, la cittadinanza si ottiene quando i genitori immigrati hanno fatto un percorso di integrazione. Oppure, se i bambini arrivano in Italia, possono diventare italiani dopo un certo percorso scolastico. Il nostro paese sta andando sempre più verso questa posizione, non vogliamo dare immediatamente la cittadinanza ai nuovi arrivati.”

Il ministro spiega anche le ragioni della scelta di un ddl: “Abbiamo scelto un ddl del parlamento - spiega - perche' il percorso deve essere il piu' possibile condiviso da tutte le forze politiche e non deve cambiare anche se cambia il governo.”

Tutto questo quando dal Senato arrivano le prime, se pur tiepidi, buone notizie sull’eliminazione del reato di clandestinità. Il realtà il testo licenziato al Senato è una mediazione tra quello proposto in Commissione dal M5S (che abrogava totalmente il reato di clandestinità) e le posizioni contrarie della parte di a destra dell’emiciclo. A portare avanti la trattativa il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri (tecnico) che spiega come “Da un lato il reato viene abrogato, dall’altro viene trasformato in illecito amministrativo.” Il Senato ha approvato l’emendamento con 182 voti a favore, 16 contrari e 7 astenuti.

L’emendamento, in concreto prevede che l’immigrazione clandestina non sia più reato ma torni a essere un illecito amministrativo, mantenendo valenza penale solo per le violazione di provvedimenti amministrativi

AGGIORNAMENTO:
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