venerdì 31 gennaio 2014

Riflessioni sulla legge elettorale

POLITICA - Come molti già sanno, esiste un accordo per una nuova legge elettorale, ottenuto da una mediazione tra il Pd, Forza Italia ed il Nuovo CentroDestra. Questo accordo, fortemente voluto dal neo segretario del Pd Matteo Renzi, ha una impostazione maggioritaria e dovrebbe consentire, secondo i promotori, di evitare governi di larghe intese, visto che al primo classificato andrà un sostanzioso premio di maggioranza. Non entro nello specifico perché i dettagli sono su tutti i giornali, mi limito solo a due o tre osservazioni.

La prima; questa legge non è perfetta, penso sia migliorabile, ma la considero certamente migliore del Porcellum e/o della legge che avremmo utilizzato dopo la sentenza della Corte Costituzionale. A mio parere questa legge ha un grande pregio, garantisce un premio di maggioranza a chi vince. Sembra l’accordo verrà chiuso con una soglia del 37% per garantire il premio di maggioranza (o altrimenti, se nessuno raggiunge il 37%, ballottaggio tra le prime due coalizioni). Insomma, non avremo larghe intese, inciuci, accordi sottobanco. O comunque, se accordi verranno, saranno alla luce del sole e non frutto di chissà quali patti occulti.
Tradotto, se il Pd, o Forza Italia, o il Movimento 5 Stelle raggiungessero il 37 per cento (oppure vincessero il ballottaggio) verrebbero messi nella condizione di poter governare, senza dover essere costretti dai numeri a contrattare con altre forze politiche. Concordo con Renzi quando afferma di scrivere le regole con Berlusconi per poi non doverci governare in futuro.
Seconda osservazione. Come al solito, il Movimento 5 Stelle parla di golpe, di legge fatta contro di loro, come sempre il solito repertorio di parole a vanvera, oltretutto poco chiare. La legge elettorale non è contro nessuno. Se il Movimento si meriterà il voto degli elettori, potrebbe vincere e governare. A mio parere, il Movimento è terrorizzato da un fatto: essendoci un vincitore chiaro, non potrà gridare all’inciucio e perderà così l’unica ragione d’essere della sua strategia politica. Non potendo dare colpe all’inciucio, dovranno fare opposizione sul serio e non vedremo più le scene di  questi giorni, tra occupazioni dell’aula, boia chi molla, offese gratuite. Insomma, siccome il Movimento sembra che non voglia né governare né assumersi responsabilità di essere una opposizione costruttiva e dialogante, sembrano terrorizzati dall’idea che magari Renzi possa vincere le elezioni e magari possa anche essere messo in condizioni di governare. Aggiungo che, per l’ennesima volta, il Movimento 5 Stelle ha rifiutato ogni proposta per sedersi al tavolo dove si facevano le regole del gioco. Potevano con un briciolo di cervello e con meno arroganza contribuire alla proposta di una nuova legge elettorale, hanno scelto di non farlo. Contenti loro, ma non si lamentassero.
Terza considerazione. I piccoli partiti si lamentano  per la soglia di sbarramento al 4.5% che probabilmente lascerebbe fuori dal Parlamento molti di loro. Confesso di non avere molta stima dei piccoli partiti, non tanto dei loro elettori, ma dei comportamenti che i loro dirigenti hanno avuto negli ultimi anni.  Mi spiego con degli esempi concreti. A mio parere, negli ultimi 20 anni, uno dei governi migliori è stato quello di Romano Prodi, anzi direi entrambi i Governi Prodi. Senza entrare nel dettaglio, ricordo Governi messi in enorme difficoltà dai ricatti di Mastella o Dini al Centro, o di Diliberto e Pecoraro Scanio a sinistra. Rossi e Turigliatto, deputati in minoranza già in partiti poco rilevanti come i Comunisti Italiani o Rifondazione Comunista, misero in enorme difficoltà alleanze di Governo.
Un discorso simile si può fare per il Centrodestra. Per tutto il male che io possa pensare di Berlusconi, alla fine il suo ultimo Governo è caduto a causa della mancata fiducia da parte di gruppuscoli della sua maggioranza, magari deputati eletti nel Pdl che dall’oggi al domani avevano fondato un movimento o un partito, spesso in rappresentanza di loro stessi.
(Ricordo una votazione di fiducia, quella volta favorevole a Berlusconi, in cui Francesco Pionati, unico rappresentante in Parlamento della Adc – Alleanza di Centro per l’Italia, disse in Parlamento: Noi, Presidente, siamo con lei).
Concludo. Immagino che con la nuova legge elettorale il potere ricattatorio dei piccoli partiti è destinato ad aumentare e non a diminuire. Provo a spiegare il perché. Prendiamo come riferimento uno dei tanti sondaggi condotti in questo periodo.

http://news.supermoney.eu/politica/2014/01/sondaggi-politici-de-il-mattinale-centrodestra-in-vantaggio-al-28-gennaio-2014-0059713.html

Utilizzo una casa sondaggistica storicamente vicina al CentroDestra, ma comunque questo è indifferente per il mio ragionamento. Premessa, le coalizioni sono forzate, nel senso che si danno per buone quelle delle scorse elezioni e non è affatto detto che si tornerà al voto con le stesse alleanze. Ciò detto, la Ghisleri dà il Centrodestra in vantaggio con il 33.7 ed il Centrosinistra ad inseguire con il 32.5. Altre case sondaggistiche danno in vantaggio il Centrosinistra, quasi tutte attestano il Movimento 5 Stelle come terzo polo al 20-22%. Insomma, è prevedibile una lotta serrata, a colpi di poche migliaia di voti per il primo posto. Cosa comporta questo? Comporta che anche se il Pd è attestato al 28.5% non può fare a meno del 3.2% di Sel. Lo stesso ragionamento vale per Forza Italia, che non può fare a meno del 3 4 o 5% del nuovo centrodestra, del 4% della Lega e cosi via. Allarghiamo lo sguardo al Centro, abbiamo Scelta Civica che gli ultimi sondaggi danno all 1.5% e l’Udc che viene dato tra il 2 ed il 3%. Aggiungiamo il nuovo partito dei Popolari per l’Italia. Insomma, forze ad oggi numericamente deboli, ma chissà, magari quell’1% potrebbe essere determinante per spostare l’esito della vittoria da una parte o dall’altra, quindi già mi immagino che i piccoli partiti saranno pronti a tirare sul prezzo, a contrattare duramente con i più grandi per garantire i loro voti. Per fare un esempio concreto, già mi vedo Mario Monti, che dall’alto del suo 1% ( aveva preso l’8.7 alle ultime elezioni, in meno di un anno ha perso milioni di voti) dirà al Pd che viaggia verso il 30% che se vogliono i loro voti devono rinunciare a quelli di Vendola, già mi vedo Casini che storcerà il naso di fronte alla Lega. Logiche legittime, per carità, nessuno deve essere costretto ad alleanze forzate, mi chiedo però se sia giusto che un partito con pochi elettori debba condizionare l’intera Campagna Elettorale.
In conclusione, penso che la legge elettorale è importante, ma ancor più importanti e decisivi siamo noi cittadini, che col nostro voto possiamo spostare equilibri, cambiare l’esito dei sondaggi, possiamo determinare cambiamenti politici e sociali.
Mario Scelzo

2 commenti:

Alessio Mammarella ha detto...

Mario, sono perplesso su questa proposta di legge elettorale. La Renzi-Berlusconi è l'unico caso al mondo di legge elettorale proporzionale con il doppio turno. Se nessuno supera il 37% (ma poi perché proprio il 37?) bisognerà votare di nuovo. Evvai con altre due settimane di campagna e un altro weekend elettorale! Visto che in Italia, per queste cose, notoriamente si spende poco...
Poi alla fine di tutto questo, cosa otterremo? Un Parlamento di "nominati", esattamente come oggi (liste bloccate). Non so, non riesco a comprendere la portata rivoluzionaria di questa riforma.
Spero comunque che l'operazione vada in porto, non ne posso più di sentir parlare di legge elettorale.

Palla Break ha detto...

Premesso che la legge è migliorabile, io insisto su un punto. Da anni si dice che bisogna fare la legge elettorale, si dice ma non si fa. Renzi, in un mese, lo ha fatto. Sul maggioritario, so che non tutti sono d'accordo, ma a mio parere la soluzione maggioritaria è la più utile al paese.

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