giovedì 13 marzo 2014

Renzi e #LaSvoltabuona

POLITICA - Molti hanno paragonato il metodo comunicativo di Renzi a quello di Berlusconi, credo che Renzi riesca a superarlo di molto.

Renzi è un venditore: giovane, spigliato, un buon eloquio, battuta sempre pronta e con 51 slide per presentare un piano economico che, se pur complesso, sembra di facile comprensione. Renzi, come ieri, ha bisogno di un pubblico e di una spalla come i grandi attori (una battuta indicando Zoro nel “pubblico”, un’altra citando Del Rio) ma si rivolge soprattutto al ”pubblico” a casa (le slide sono utili a questo, far passare concetti semplici) con parole semplici e dirette.

Le promesse fatte da Renzi sono un’altra cosa. Sia chiaro, quella di ieri era un’informativa del Presidente del Consiglio, in pratica una relazione di intenti fatta da Renzi e votata dal Consiglio dei Ministri. Per ora non c’è nessun decreto né disegno di legge. Dobbiamo aspettare qualche mese per capire se quelle annunciate sono solo promesse.
Se fossero però provvedimenti concreti staremo davanti veramente ad una svolta (se buona è prematuro dirlo, bisognerà capire quali sono le coperture per tutti i provvedimenti), sicuramente una manovra shock.

Un aumento in busta paga di 80€ per chi percepisce fino a 1.500€ al mese, i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle piccole e medie imprese, soldi per la messe in sicurezza e l’edilizia scolastica (3.5 miliardi), diminuzione dell’Irap di 10 punti percentuali, superamento del bicameralismo perfetto, la vendita delle auto blu, tutela del territorio (1.5 miliardi), sblocco del piano casa, facilitare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, un fondo per le imprese sociali. Promesse non da calendarizzare nei prossimi anni (come i 18 mesi di Letta) ma nei prossimi 100 giorni.
Sono ingenerose  le critiche, come sono premature le lodi. Certo nel piano non c’è tutto, ma c’è molto, molto di più di quello che è stato fatto negli ultimi anni.

Renzi, con questo piano, ci mette faccia e credibilità e credo che gli italiani, gli elettori, sono troppo stufi per perdonare le balle e lui ha troppo da perdere. Alla fine il suo fallimento coinciderebbe con il fallimento del paese.
Citando un vecchio spot pubblicitario tra pochi mesi sapremo se “La svolta buona” è solo un sogno o una solida realtà.

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