mercoledì 26 marzo 2014

Lo strano appello di Barbara Spinelli a Grillo

Verso le europee - Le elezioni amministrative in Francia hanno visto l’avanzata del Front National di Marine Le Pen. Il dato naturalmente va letto tenendo conto di alcuni fattori. Essendo elezioni amministrative, lo sappiamo bene, hanno un valore relativo rispetto ad elezioni che portano contemporaneamente al voto l’intera nazione, qui può contare molto di più il legame tra il candidato e il corpo elettorale. È  indubbio però che dove il partito di estrema destra francese si è presentato ha convogliato sui suoi candidati un forte consenso, ma bisogna tenere conto che il FN si è presentato solo in poco meno di 600 comuni sugli oltre 36.000 consigli comunali chiamati al voto.

Ma l’avanzata  di uno dei partiti che negli ultimi anni hanno fatto dell’antieuropeismo la propria bandiera fa pensare che il futuro assetto all’interno del Parlamento Europeo cambierà radicalmente.

Dalla nascita del parlamento europeo infatti le due famiglie politiche che si sono in qualche modo “spartiti” il potere sono stati il Partito Popolare Europeo (274 membri nella legislazione uscente) e il Partito Socialista Europeo (195 membri). È fondamentale aderire e riuscire a costituire un gruppo parlamentare (che deve essere formato da almeno 25 membri e che deve rappresentare almeno un quarto dei paesi aderenti all’Unione Europea) per poter dare più peso alle poche decisioni che vengono prese dal Parlamento (che ha avuto i suoi poteri ampliati con il trattato di Lisbona).

Dopo il trionfo la Le Pen ha lanciato un appello ai molti partiti che in Europa condividono con il Front National le battaglie antieuropeiste. Ma, mentre l’appello in Italia è stato subito raccolto dalla lega Nord e da Fratelli d’Italia, molto più fredda è stata la risposta del MoViemnto 5 Stelle. Naturalmente la Le Pen si aspettava una risposta diversa sperando in un accordo più organico visto che M5S è attestato abbondantemente sopra il 20% con la possibilità di eleggere un buon numero di eurodeputati e quindi fare fronte comune.

In questo contesto arriva anche l’appello di Barbare Spinelli figlia di Altiero Spinelli che fu figura storica dell’europeismo con il manifesto di Ventotene  che durante la seconda guerra mondiale teorizzava la nascita degli Stati Uniti d’Europa. Oggi Barbara Spinelli si candida alle elezioni Europee ed è una dei garanti per la lista “L’Altra Europa” che sostiene la candidatura alla Commissione europea il leader della sinistra greca Tsipras. La Spinelli, intervistata dall'Huffington Post  commentando le amministrative francesi prima spiega: “La vittoria di Le Pen è una brutta notizia ma non è una sorpresa: è noto che l'estrema destra populista sta avanzando. Il Fronte Nazionale vuole meno Europa, noi invece vogliamo più Europa, per questo non abbiamo nulla a che vedere con Le Pen. Abbiamo linee totalmente opposte.” Ma poi continua il ragionamento spiegando che “Possiamo invece iniziare un rapporto con Grillo in Europa come peraltro lui ha lasciato intendere negli ultimi giorni. Il Movimento 5 Stelle potrebbe rivelarsi molto meno antieuropeista di quello che sembri.”

Un appello abbastanza strano visto che le due formazioni dovrebbero rivolgersi ad un elettorato completamente diverso. L’Altra Europa è un movimento ne populista ne anti europeo, come sembra essere invece il M5S. Anche leggendo il programma dell’M5S e il manifesto dell’Altra Europa, a parte il superamento del Fiscal Compact in comune a tutte e due le formazioni politiche, il programma del M5S sembra voglia mettere in crisi completamente il sistema con l’uscita dall’euro e la creazione di un’Europa a due velocità (l’alleanza dei paese mediterranei), l’Altra Europa sembra andare in direzione completamente opposta proponendo più Europa, un’Europa dei popoli oltre che delle nazioni con politiche diverse per l’immigrazione (che sembrano lontane da quelle predicate da Grillo), ma anche una conferenza Europea sul debito e la trasformazione della BCE in una vera banca che possa elargire prestiti.

La base elettorale a cui si rivolgono sono distanti. La lista Tsipras dovrebbe rappresentare quella che possiamo definire la sinistra alternativa o radicale con il chiaro appoggio di formazioni come Sel e Rifondazione Comunista, un elettore che sembra non digerire troppo il populismo grillino.

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