mercoledì 30 ottobre 2013

Voto palese sulla decadenza di Berlusconi, due piccole riflessioni

POLITICA - Alla fine il voto al Senato per decidere sulla decadenza del Senatore Silvio Berlusconi in applicazione al D.L. 235/2012 (la cosiddetta legge Severino) sarà con voto palese.  A deciderlo, in queste ore, la Giunta per il Regolamento del Senato che, accogliendo la proposta del M5S (con loro hanno votato anche i senatori del PD, di SeL e di Scelta Civica), modifica il regolamento in Senato che, a differenza della Camera dove il regolamento era stato già cambiato, stabiliva il voto segreto per votazioni riguardanti i singoli senatori. La senatrice Linda Lanzillotto, Scelta Civica e ago della bilancia nella votazione in Giunta (il suo voto è stato determinante nella Giunta per il regolamento) spiega le motivazioni che l’hanno portata a votare la proposta del MoVimento 5 Stelle:  “Quello sulla decadenza di Berlusconi non sarà un voto sulla persona, ma sul suo status di parlamentare. Pertanto non sarà necessario il voto segreto . Non reinterpretiamo il regolamento – spiega la senatrice centrista - perché è la prima volta che si applica legge Severino.”

Naturalmente questa decisione ha aperto polemiche da parte dei senatori del PdL  “Una pagina buia per le regole parlamentari-  afferma Renato Schifani, capogruppo PdL al Senato -La Giunta del Regolamento, a maggioranza e con un voto deliberatamente politico, ha violato le regole in maniera surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente del Senato, per consentire al Pd e ad altre forze di imporre ai loro senatori un voto contro il leader del centrodestra. La giornata di oggi non potrà non avere conseguenze.” Con chiaro riferimento alle sorti del Governo Letta.

Ci sarebbero da fare due piccole riflessioni a riguardo.

La prima. Il presidente Berlusconi è stato giudicato, dopo tre gradi di giudizio, colpevole di frode fiscale, gli è stata inflitta una condanna (che grazie all’indulto è stata ridotta ad un anno), la corte d’Appello di Milano ha già “ricontato” gli anni di interdizione dai pubblici uffici (a gennaio ci sarà la sentenza della Cassazione che aveva confermato la condanna di interdizione chiedendo però un riconteggio). Dall’inizio di agosto (giorno della sentenza in Cassazione) ad oggi si è parlato molto di questa vicenda, seguito con attenzione (troppa) ogni passaggio parlamentare e giudiziario, abbiamo assistito a minacce sulle sorti del governo e voti di fiducia, forse è ora che la maggioranza ed il governo accantonino questo tipo di battaglie per concentrarsi sui reali problemi dell’Italia (primo fra tutti la disoccupazione).

La seconda, il voto palese. Abbiamo assistito ad un paio di mesi di battaglie parlamentari tra il PD e il M5S su questo argomento, con entrambi i partiti pronti a insinuare che, con il voto segreto, l’altro avrebbe, nel segreto dell’urna, aiutato Berlusconi. Abbiamo assistito a scene ridicole. Ogni parlamentare è libero di votare secondo la propria coscienza, ricordando che non c’è vincolo di mandato ma che ogni singolo voto è per il bene dell’Italia. Non credo sia sconvolgente se un parlamentare voti in disaccordo con il proprio gruppo parlamentare se questa decisione è presa secondo coscienza e se motivata. È giusto nascondersi nel segreto dell’urna per votare in disaccordo al proprio gruppo? Io credo di no, i Senatori dovrebbero essere fieri di poter affermare il proprio voto.

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