giovedì 10 ottobre 2013

Beppe Grillo e l'immigrazione. Una storia travagliata

Che il rapporto di Beppe Grillo con il tema dell'immigrazione fosse un po' complicato lo si sapeva già. Ha sempre evitato di inserirlo nel suo programma politico. E quelle rare volte che ha dovuto prendere una posizione non ha mai nascosto le sua idee conservatrici: una nazione, un popolo. Niente ius solis. Niente voto agli immigrati. Contrasto dell'immigrazione clandestina.
Tuttavia in questi giorni assistiamo a qualcosa di nuovo. Quello che ieri è avvenuto in Senato, ovvero l'approvazione di un emendamento per l'abolizione del reato di clandestinità presentato da due senatori del Movimento 5 stelle, ha riaperto una ferita vecchia in modo del tutto inaspettato. Non è più solamente l'opinione di Beppe Grillo ad essere in gioco. Ma quella degli 8 milioni di italiani che lo hanno votato.

Le spaccature e le indecisioni all'interno del movimento 5 stelle sono evidenti. Le domande che serpeggiano sono tante. E' possibile restare in silenzio di fronte a tragedie umanitarie di una tale portata? Come fare a mantenere un largo consenso politico in un momento di crisi senza dar conto di quello che sente "la pancia" degli italiani? In altre parole: come discutere di immigrazione mentre una grande fetta della società "italiana" è impegnata nella sopravvivenza quotidiana? Questo è quello che si deve essere chiesto anche Grillo prima della sua ultima uscita mediatica via blog. E la sua risposta è sempre la stessa: l'immigrazione non è in programma! pensiamo prima agli italiani!

Ma è proprio qui che sta il problema: sono stati proprio gli italiani che, con il cuore trafitto dalle immagini della tragedia di Lampedusa, hanno provato insieme a Papa Francesco una "grande vergogna" e hanno quindi, giustamente alimentato anche la repentina presa di posizione dei due senatori pentastellati, tanto da far apparire l'approvazione del loro emendamento come un successo del Movimento. E allora: bravi Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi che hanno saputo interpretare il sentimento "nuovo" di tanti cittadini. Perché la politica "vecchia" non è solo quella anagrafica, quella del finanziamento pubblico ai partiti. E' anche quella che si incista ancora sui problemi di Berlusconi mentre il Paese va a picco. Mentre le carceri esplodono. Mentre i bambini siriani annegano a 500 metri dalle nostre coste.

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