La prima è
la condanna in primo grado di Beppe Grillo per diffamazione. Il Presidente del
MoVimento Cinque Stelle (ricordiamo l’atto costitutivo firmato da Grillo e dal
nipote davanti ad un notaio di Cogoleto il 18 dicembre 2012 che lo designa Presidente
dell’associazione Movimento Cinque Stelle)
dovrà pagare le spese processuali e risarcire per danni sia il Partito
Democratico sia Antonio Misiani, tesoriere del PD, per un articolo apparso sul
blog di Grillo il 4 maggio 2012 . Ed è particolarmente ironico che, dopo
essersi scagliato contro il finanziamento pubblico, deve pagare proprio chi,
all’interno del partito, gestisce il finanziamento. Ora che il governo, per
decreto, lo vuole togliere, Grillo sarà costretto a fare un piccolo regalo di
Natale al PD, circa 25 mila euro.
L’altra
notizia è vedere i deputati di Forza Italia
votare, in commissione bilancio, un emendamento alla legge di Stabilità
proposta dal MoVimento di Grillo. La convergenza su un singolo emendamento non
dovrebbe essere un particolare segno, anche se, nei giorni scorsi, lo stesso
Berlusconi provava a tenere una porta aperta per una opposizione comune al
governo di larghe intese con i 5Stelle e con SeL (che però ha respinto subito
al mittente).
Sta di fatto
che nell’ultimo periodo Grillo sta cavalcando molto i temi cari ad una parte
precisa dell’elettorato. Solo pochi giorni fa Grillo e Berlusconi cavalcavano
il mal contento delle proteste che in questi giorni stanno paralizzando l’Italia
con Berlusconi pronto a ricevere i capi dei “forconi” e Grillo che in un post,
sovversivo, chiede alle forze dell’ordine di non fare più il proprio mestiere (Grillo
scrive una lettera aperta ai capi di polizia, esercito e carabinieri invitandoli
a non proteggere più i politici e ad abbracciare le istanze dei manifestanti
che stanno manifestando contro lo Stato).
Ma vediamo
anche vicinanza tra i due leader continua su temi come l’immigrazione e l’Europa,
gli attacchi ai giornalisti; sia sul blog di Grillo che su giornali vicini a
Berlusconi si possono trovare gli stessi attacchi ai parlamentari eletti con il
premio di maggioranza, o i continui attacchi ai Senatori a vita, fa
particolarmente riflettere che sul blog dell’ex comico genovese si possa
discutere sulla l'abolizione dell'Istituto dei Senatori a vita quindi sul
cambiamento della Costituzione (articolo 59) mentre in molte occasioni si sono
sempre detti gli estremi difensori della Carta.
La sensazione
è che Grillo si stia riposizionando cercando di intercettare quei voti che un Berlusconi
decaduto potrebbe non prendere e che Alfano non è in grado di sedurre, sapendo
benissimo che dall’altra parte, con la vittoria di Renzi alle primarie, il PD
potrebbe provare a riconquistare i voti persi alle ultime elezioni con l’idea
del cambiamento.
L’eliminazione
dei rimborsi elettorali poi, voluto da Letta ma cavallo di battaglia dello
stesso Renzi, inizia a togliere argomenti alla propaganda grillina che è
sembrata, fin qui, ricca più di proteste che di proposte (sul blog si attacca la vecchia politica
a partire proprio dal finanziamento pubblico).
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