La storica firma del trattato di Pace in Mozambico Roma 4 Ottobre 1992 |
Pochi
conoscono il Mozambico. Non ci sono personaggi di rilievo mondiale provenienti
da questo paese (anche se la Perla Nera Eusebio, bomber del Benfica degli anni
60, nacque a Lourenco Marques, l’attuale Maputo). Credo che pochi saprebbero
indicare su una mappa geografica la sua esatta collocazione. Ma è un paese che
negli ultimi 20 anni è stato e spero continui ad essere, un modello di
democrazia e pace per tutta l’Africa.
Ho avuto la
fortuna di conoscere il Mozambico nel 2002, e per i successivi 7 anni sono
stato complessivamente in questo splendido paese per 11 volte (sempre con
progetti ed attività di cooperazione legati alla Comunità di Sant’Egidio).
Confesso che è un paese che mi è rimasto nel cuore, per la sua bellezza, la sua
storia, la simpatia e la mitezza della gente. Attualmente il paese vive una
fase di instabilità politica che sta portando a scontri armati, assalti
militari. C’è nel paese una situazione di tensione diffusa che rischia di
riportare indietro le lancette della storia, riportando il paese a vivere la
drammatica guerra civile che ha causato più di un milione di morti tra il 1975
ed il 1992.
Visto che è
un paese ai più sconosciuto, un po’ di storia. (sono qui costretto a
sintetizzare, per chi volesse approfondire, consiglio “Mozambico. Dalla Guerra
alla Pace. Storia di una Mediazione insolita” di Roberto Morozzo della Rocca.
Prima di
ogni altra considerazione, vorrei testimoniare che il popolo mozambicano è mite
e pacifico, accogliente e bendisposto verso il visitatore, in tanti anni non mi
sono mai trovato in nessuna situazione di pericolo o disagio.
Ex Colonia
Portoghese, dopo anni di lotta per l’indipendenza (e la contemporanea
Rivoluzione dei Garofani in Portogallo), il Mozambico raggiunge l’Indipendenza
nel 1975, uno degli ultimi paesi africani ad ottenerla. Da subito, inizia una
sanguinosa guerra civile tra la Frelimo (Fronte Libertacao Nacional), che
deteneva il potere politico, e la Renamo (Resistenza Nacional Mozambicana),
principale movimento politico d’opposizione. Sintetizzando, la Frelimo era ( e
si dichiara tuttora) di ispirazione marxista, la Renamo si è sempre detto
essere più vicina ai paesi “bianchi” dell’Africa Australe, come il Sudafrica e
lo Zimbabwe. Si può anche dire che la Frelimo era forte al Sud del paese, dove
si trova la capitale Maputo, ed al Nord, mentre la Renamo ha la sua forza nella
zona di Beira, centro del paese, nonché porto collegato al Malawi ed allo
Zimbabwe.
Una guerra
sanguinosa, un milione di morti, guerra che distrugge le poche strutture
lasciate in eredità dai portoghesi. Grazie alla mediazione della Comunità di
Sant’Egidio, il paese raggiunge la pace nel 1992, ma in quell’anno il paese è
segnato dalla fame, dalla povertà estrema, da continue carestie.
La pace è
però il primo passo per lo sviluppo. Faticosamente, grazie agli aiuti
internazionali ma probabilmente con grande merito di una stabilità politica
duratura, il Mozambico inizia a crescere, e specialmente dal 2000 in poi il
paese cresce a tassi del 10% annuo, un boom economico rapido e poderoso.
(pensiamo che in Italia da anni siamo in fase di decrescita del Pil). Certo,
uno sviluppo problematico, direi sul modello brasiliano, con megaville che si
affiancano alle bidonville, una crescita non omogenea che ha portato a tensioni
sociali, ma in pochi anni, e di questo ne sono personalmente testimone, nuove
strade, numerosi investimenti, nuove università ed ospedali, fior fior di
ristoranti nella capitale Maputo. Nel centro di Maputo era facile vedere
business man sudafricani, ma anche cinesi, nord americani, muoversi con
disinvoltura tra ministeri e ristoranti, tra i nuovi centri commerciali ed i
locali sulla spiaggia. Chiunque visitasse Maputo dal 2000 in poi vedeva un
paese in marcia, un paese vivo, un popolo con dei progetti, dei sogni, delle
speranze. Il traffico della capitale nelle ore di punta non ha nulla da
invidiare a quello di Roma o Milano. Recentemente sono stati scoperti
giacimenti sia minerari che petroliferi, ad esempio l’Eni sta investendo nel
Nord del paese, e investitori scaltri e capaci si sono accorti della bellezza
delle spiagge incontaminate, iniziando a costruire resort per ricchi turisti
occidentali.
Dal 1992, è
cresciuta una generazione che non ha conosciuto la guerra e che vede un paese
povero ma in crescita, vede una terra ricca di opportunità e di risorse. Ora,
all’improvviso, torna la tensione tra la Frelimo e la Renamo. Le notizie sono
poche e confuse, qualcuno parla di un ritorno alla strategia violenta della
Renamo, partito che non è mai riuscito a scalfire il dominio politico della
Frelimo, qualcuno parla di strategia della tensione e di lotte interne alla
Frelimo (che, semplificando al massimo, sembra un po’ il Pd, un mega contenitore
dove stanno dentro un po’ tutti, con idee diverse, un partito nato marxista ed
oggi campione del capitalismo più duro). In molti affermano che la tensione
deriva dalla spartizione delle enormi ricchezze destinate ad arrivare nel paese
dopo la scoperta dei giacimenti petroliferi. Inoltre il sistema a scatole
cinesi della finanza moderna non consente di capire bene chi sono i principali
investitori del paese, quali i gruppi di potere economico.
La realtà è
che oggi la Pace è a rischio, e sarebbe un peccato mortale fermare lo sviluppo
del Paese. La Comunità di Sant’Egidio, che opera nel paese dal 1975, ha
recentemente rivolto un appello alla Comunità Internazionale per compiere atti
volti alla tutela della Pace, il bene più prezioso. Speriamo vivamente che le pressioni
della Comunità Internazionale ed il buon senso delle parti in causa possano
riportare al più presto il paese sulla strada della Pace.
• Per chi volesse conoscere in
dettaglio le numerose attività di cooperazione della Comunità di Sant’Egidio
nel paese, consiglio una visita al sito www.santegidio.org
• Se volete avere una idea della
bellezza del paese e dei suoi colori, posso invitarvi ad entrare sulla mia
pagina face book e vedere l’album Mozambico.
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