Pochi secondi dopo telefona a casa mio padre, che da anni
lavora in Vaticano e da poche settimane aveva iniziato a lavorare alla Sala
Stampa. Anche lui emozionato, mi chiede però se gli porto di corsa una giacca
elegante, visto che da li a poco arriveranno giornalisti e troupe televisive
per interviste, accrediti, commenti alla notizia, e lui doveva occuparsi di
provare a gestire la massa umana ed assetata di notizie dei giornalisti.
Ho fatto questa premessa familiare per sottolineare la
particolarità e la straordinarietà di quanto accaduto lo scorso 11 Febbraio,
con le inattese dimissioni di Papa Benedetto. Basti pensare che per trovare dei
precedenti di dimissioni papali dobbiamo tornare al Medio Evo, quindi la figura
del Papa era per credenti e non una sorta di istituzione permanente, non
soggetta a scadenze, riconferme, dimissioni.
A distanza di qualche mese, vorrei fare una brevissima
riflessione, per rendere un doveroso omaggio alla figura di Papa Benedetto, che
con il suo umile gesto ha contribuito a rinnovare la Chiesa ed ha posto le basi
per la splendida primavera dello Spirito che stiamo vivendo con Papa Francesco.
Ricordo moltissime critiche per la scelta di Ratzinger: un
Papa non si dimette, non si scende dalla Croce; e poi numerosissime
interpretazioni maliziose e volgari, del tipo sicuramente ha qualcosa da
nascondere, chissà gli scandali che vuole coprire, se lascia è perché ha la
coscienza sporca….ognuno si sentiva autorizzato a sparlare di una scelta
comunque particolare, ma ampiamente meditata.
Io ritengo sia stato un gesto di enorme umiltà ed amore
verso il Popolo di Dio.
Umilmente Benedetto XVI si è reso conto di non avere le
forze, sia fisiche che mentali, per amministrare, guidare e gestire una realtà
complessa come la Chiesa Cattolica. La vita di un Pontefice è fatta di viaggi,
incontri, riunioni, appuntamenti non rinviabili, nonché il tempo necessario per
la preghiera e la cura dello Spirito. Ora, il Papa ha avuto il coraggio e la
forza di non imporre i suoi tempi ai tempi della Chiesa. Non voglio
assolutamente disprezzare la vita anziana, ma indubbiamente si hanno meno
forze, la memoria può svanire, si fatica a tenere i ritmi frenetici della
società moderna. Con enorme saggezza, Ratzinger ha ritenuto che la Chiesa
avesse bisogno di una personalità forte, vivace, vitale, pronta ad affrontare
le numerose sfide del Nuovo Millennio.
Gesto di Amore, perché un Monarca non avrebbe rinunciato ai
suoi privilegi o poteri, al contrario, un Pastore del gregge come Benedetto ha
capito che con le sue deboli forze non poteva guidare con sapienza la Nave
della Chiesa nelle tempeste del Mondo.
Dopo Benedetto, è arrivato Bergoglio. Penso sia inutile
sottolineare quanto il suo Pontificato stia cambiando radicalmente la Chiesa, e
quando la sua predicazione fatta di gesti semplici stia riavvicinando tanti
alla fede. Ogni giorno Papa Francesco ci dona una piacevole sorpresa, un gesto,
una riflessione, che ci aiutano nelle scelte della vita quotidiana.
Probabilmente, anzi direi certamente, senza l’umiltà delle
dimissioni di Benedetto, la Chiesa ed il Mondo non avrebbero conosciuto ed apprezzato
la splendida figura di Papa Francesco.
Mario Scelzo
Ps. Nella vicenda delle dimissioni di Papa Benedetto e della
conseguente elezione di Papa Francesco, chi scrive da credente vede al lavoro
la mano dello Spirito Santo. Ecco, senza voler mancare di rispetto, sarei ben
felice se avanzasse un soffio di Spirito per rianimare la politica italiana.
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