Grillo posta
un video nel quale si vedono i deputati Titti Di Salvo (Sel) e Andrea Romano
(Scelta Civica) invitare i colleghi a dare certezza sul calendario dei lavori e
riflettere sulla possibilità di una chiusura dei lavori parlamentari in vista
delle vacanze di Natale. Fino a qui nulla di strano, una forza politica, il
MoVimento 5 Stelle, vorrebbe protrarre i lavori il più possibile, mentre altri
deputati chiedono di poter passare le festività natalizie a casa. Non entro nel
merito di questa polemica, ma bisogna soffermarsi su due punti in particolare.
La violenza
scatenata dal post. Oggi il post di Grillo, con i relativi commenti, è sparito,
ma per diverse ore era on-line, dando a molti la possibilità di commentare. Ai classici
insulti, ormai all’ordine del giorno, si sono aggiunte le minacce di morte
verso i due parlamentari. Una violenza forte che non giova al dibattito politico.
Una violenza forte e inspiegabile, due giorni di vacanza possono scatenare
tanta violenza? Il Presidente della Camera, Laura Boldrini ha diffuso una nota
nel quale spiegava che “Non vogliamo e non dobbiamo rassegnarci a questo
imbarbarimento del dibattito pubblico, che cancella ogni distinzione tra la
legittima critica ai politici e l’esercizio della più sfrenata violenza verbale.”
La disinformazione
di Grillo. Ma c’è un altro punto importante da sottolineare. Grillo, in questo
caso, mente. Solo pochi giorni fa attaccava il vice direttore de La Stampa,
Massimo Gramellini, accusandolo di fare disinformazione e ci cade anche lui. Il
primo ad accorgersene è Andrea Sarubbi, giornalista ed ex parlamentare quindi
il male assoluto per molti grillini, che risponde ad un post su facebook dell’onorevole
Gianluca Vacca (M5S) che 23 dicembre aveva scritto: “La Camera chiude. Abbiamo
provato a inchiodarli qui fino al 24, anche al 25 se necessario. Ovviamente pur
di evitare questo hanno posto l’ennesima fiducia e sono tornati tutti a casa,
per le vacanze”. Sarubbi risponde “Non è vero! Avete concesso la deroga alle 24
ore di tempo tra la richiesta di fiducia e il voto per tornare a casa la vigilia
di Natale. Perché dite bugie?”. Vacca prova a rispondere “Andrea, si tratta di
poche ore, dopo l’apposizione della fiducia potevamo fare ben poco ormai” Ma
Sarubbi non ci sta e rincara la dose “Non è vero. Potevate passare il 23 notte
alla Camera e lavorare il 24. Non lo avete fatto.”
Bisogna capire
come funziona il regolamento della Camera. Nel caso il governo fa richiesta del
voto di fiducia vengono bloccati i lavori parlamentari per 24 ore. Il voto di
fiducia non è un voto qualsiasi, il governo ci mette la faccia, non si possono
apportare modifiche ne proporre emendamenti ma bisogna votare sul decreto
governativo così com’è, e nel caso il decreto non ottenesse la maggioranza il
governo non ha più la fiducia e decade, per questo il regolamento da la
possibilità di fermare i lavori e avere 24 ore per riflettere bene. Naturalmente
c’è la possibilità di deroga alle 24 ore, come dice Sarubbi. Nel caso in cui tutti
i gruppi parlamentari fanno richiesta di anticipare il voto questo può essere
espresso prima delle 24 ore.
Nei giorni
precedenti al Natale si discuteva alla Camera il “Salva Roma”. Nel pomeriggio
del 22 il governo pone il voto di fiducia e, da regolamento con la pausa di 24
ore, la votazione nominale sarebbe iniziata intorno alle 19 del 23 con relativa
partenza dei parlamentari non prima del 24. Alcune forze parlamentari avevano
chiesto la deroga, iniziando le votazioni nella mattinata del 23. Questo sarebbe
stato possibile solo, ripeto solo, con l’ok anche del M5S. Ma, a sorpresa,
durante la conferenza dei capo-gruppi alla Camera, il rappresentante del M5S, l’onorevole
Villarosa, si dichiara d’accordo anticipando di fatto il voto.
I grillino
avrebbero potuto obbligare a iniziare la votazione di fiducia il 23 e protrarre
la discussione fino al 24 dicembre, ma non lo hanno fatto, e Grillo si è
dimenticato di dirlo, iniziando una grave campagna d'odio contro Titti Di Salvo e Andrea Romano, quando anche i suoi parlamentari erano d'accordo.
Il
Presidente Boldrini, nella nota che abbia già citato, infatti continuava: “Un
comportamento ancor più inaccettabile perchè, nel caso specifico, tutti i
gruppi, incluso il M5S, avevano dato l’assenso alla deroga che ha consentito di
anticipare di poche ore il voto di fiducia di lunedì 23. Trovo assai scorretto
che non ci si voglia assumere, davanti ai cittadini, la responsabilità delle
decisioni prese all’unanimità, e che anzi si forniscano false ricostruzioni dei
fatti.”
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