venerdì 7 dicembre 2012

Italia condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo

ATTUALITA'  - In Italia sono considerati brutti sporchi e cattivi. I politici ne prendono atto e, per le elezioni amministrative, ci costruiscono le campagne elettorali cavalcando la paura e il rischio sicurezza. Ma in Europa il comportamento italiano nei confronti dei Rom è spesso condannato.
Nel 2005 l’Italia  espelle una ragazza rom, nonostante la Corte di Strasburgo chiedeva di non procedere. Nei giorni scorsi la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo da ragione alla povera ragazza bosniaca e condanna l’Italia ad un risarcimento di 15 mila euro per danni materiali e 2 mila euro per danni morali.
Ma questa è solo l’ultima notizia in ordine di tempo.
Poche settimane fa un rappresentante dell’Alto Commissariato per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks, viene in visita in Italia. “Gli sgomberi forzati sono continuati, nonostante l’impegno del Governo ad abbandonare la politica dell'emergenza nomadi.” Sono le parole deluse del commissario, che prosegue nella sua relazione “Solo nel mese di settembre a Roma 250 persone sono state sgomberate senza che venisse loro offerta alcuna alternativa adeguata se non il trasferimento in insediamenti segregati su base etnica.” La conclusione del Commissario non lascia dubbi: “Questa non è la soluzione di integrazione dei rom.”
Carlo Stasolla dell'associazione 21 luglio intervistato dal Financial Times in un lungo e dettagliato articolo sulla situazione dei Rom in Italia, dichiara: “Continua il razzismo istituzionale. Immaginate che uno stato in Europa decide di acquistare un pezzo di terra al di fuori della città con tele-recinzioni, telecamere e guardie di sicurezza e mette all'interno di un gruppo esclusivamente sulla base della loro etnia.”
La politica degli sgomberi forzati, portata avanti da amministrazioni di centro-destra e centro-sinistra, non risolve certo il problema, anzi. Sono costosi e non portano i risultati sperati. A mancare è soprattutto una politica di integrazione, una visione a lungo termine, una progettualità.
Tra pochi mesi, in molti comuni tra cui la capitale, si rinnoveranno le amministrazioni comunali e sicuramente in campagna elettorale verrà affrontato il tema sicurezza, con il rischio di vedere le solite ricette, fallimentari, per risolvere vecchi problemi.   

1 commento:

Unknown ha detto...

Giusto! Senza dimenticare che in tre anni di Piano Nomadi (termine prettamente demagogico, perché di nomadi in Italia sono rimasti giusto gli Orfei del circo omonimo) Alemanno e Belviso sono riusciti a spendere 60milioni di€ per i cosiddetti campi, che altro non sono che luoghi di concentramento etnico. Con la stessa cifra quante case popolari ai richiedenti in fila da decenni avrebbero potuto costruire?

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