mercoledì 4 dicembre 2013

Rimborsopoli

Dei 5 membri dell'ufficio di Presidenza
della Regione Lombardia
sotto la Presidenza di Roberto Formigoni
solo Carlo Spreafico non è stato indagato
POLITICA - Poche settimane fa papa Francesco, commentando il Vangelo dell’amministratore disonesto, ha puntato il dito contro la “dea tangente” spiegando che “l’abitudine della tangente che è un’abitudine mondana e fortemente peccatrice. È un’abitudine che non viene da Dio: Dio ci ha comandato di portare il pane a casa col nostro lavoro onesto! E quest’uomo, l’amministratore disonesto del Vangelo, lo portava, ma come?” e pochi giorni dopo, sempre nell’omelia mattutina durante la celebrazione a Santa Marta, il papa si scaglia contro i corrotti e contro chi ruba allo Stato.

Le dure parole del Papa dovrebbero far riflettere la nostra classe politica, spesso corrotta e dedita alla “dea tangente”. Con una quotidianità imbarazzante leggiamo di consiglieri regionali inquisiti o di amministratori pubblici corrotti.

Quando, nel 2007, due giornalisti del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, diedero alle stampe “La Casta” affiorò nella popolazione italiana un grande sdegno nell’apprendere come la politica, soprattutto italiana, vivesse di privilegi, alle volte ingiustificati; nell’apprendere quanto il nostro stato fosse più dispendioso dei nostri partner europei; nell’apprendere gli sprechi. Da allora, nonostante un fiume di inchieste giornalistiche e di libri che scoperchiavano di continuo il malcostume nostrano, la politica è sempre sembrata non preoccuparsene ed andare avanti sulla propria strada.

Per fare qualche esempio, nell’ultimo mese sono finiti sotto esami i consigli regionali del Piemonte e dell’Emilia Romagna. In entrambe le regioni la magistratura contesta i rimborsi chiesti dai consiglieri regionali.

Il Presidente della regione Cota spiega che “Su un totale di rimborsi di 32 mila euro me ne contestate 25 mila, ma non avrei mai potuto sostenere queste spese con le mie risorse”. “I pm” Racconta il 23 novembre del 2013 Massimo Numa su La Stampa “gli presentano gli scontrini di un negozio di abbigliamento: tre foulard. “Regali di compleanno di collaboratrici”. Due penne pagate 160 euro, una destinata al prefetto di Novara. Definita una “spesa di rappresentanza”, così come i regali per il matrimonio di Michele Coppola, suo assessore alla Cultura, e per Silvio Magliano, esponente del Pdl. Quindi libri per l’ex ministro Giulio Tremonti e l’ex governatore Enzo Ghigo. Tre le cravatte destinate agli autisti.”

Situazione simile di Emilia dove sono indagati i capogruppo di tutti i partiti rappresentati nel consiglio regionale. Qui c’era l’abitudine di farsi rimborsare tutto, omaggi floreali, megafoni, divani, perfino lo scontrino per i WC pubblici (spesa che si aggira intorno ai 50 centesimi). In Emilia sotto inchiesta anche il gruppo consigliare dei 5Stelle. Interessante le dichiarazioni di Andrea Defrancesch capogruppo al consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle (come le riporta Il Fatto Quotidiano) “Da tempo chiedo più trasparenza nella pubblicazione di bilanci e rendiconti perché se so che devo pubblicare la ricevuta di un ristorante che è costato 70 euro a testa ci sto più attento.”  

Personalmente credo che la politica abbia un costo e che questo debba essere in qualche modo sostenuto (è nei principi della Rivoluzione Francese così che anche i meno ambienti possano presentarsi in politica). Non mi scandalizzano i rimborsi elettorali ai partiti se questi soldi vengono spesi per far andare avanti la vita di partito che ha non solo parlamentari e consiglieri eletti ma anche molti dipendenti e figure professionali. Tenere aperti circoli, anche in piccoli comuni, è dispendioso ma sono luoghi di incontro e dibattito (non esiste solo la rete). Il problema è vedere interi consigli regionali azzerati da inchieste e scandali. Il problema è vedere tesorieri di partito in carcere per avere usato soldi pubblici per il proprio interesse personale.

Il mio non vuole essere un discorso populista ma farsi rimborsare 50 centesimi la considero truffa. È per rimborsi come questi che oggi la politica si divide tra una “casta” al potere e chi li vuole mandare tutti a casa ma senza offrire, a mio avviso, una alternativa credibile. Per questo sono sempre più vuote le urne durante le elezioni, le persone si sono stancate di vedere un simile spettacolo.

“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune.” Queste poche righe sono di Enrico Berlinguer nella famose intervista rilasciata ad Eugenio Scalfari nel 1981 (l’intervista sulla questione morale), ma sono tremendamente attuali.

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