POLITICA - Il neo segretario del Pd Matteo
Renzi, rispondendo alle domande di un giornalista rispetto alle sollecitazioni
del Vice Ministro dell’Economia (nonché esponente di spicco della sinistra Pd)
Stefano Fassina su un ipotetico rimpasto di Governo, risponde con un “Fassina
chi? Non lo conosco”. Per tutta risposta, Fassina annuncia dimissioni
irrevocabili dal suo incarico di vice ministro. Questi i fatti, alcune
considerazioni.
A mio parere, sbagliano entrambi,
e la figuraccia come spesso accade la fa tutto il Partito Democratico. Se però
dovessi dare delle pagelle, darei un 4 a Renzi ed un 3 a Fassina.
Il 4 a Renzi lo motivo col fatto
che fino ad ora il neo segretario si stava muovendo molto bene, sia sul piano
delle proposte generali, sia nella gestione del Partito. Indubbiamente, come è
giusto che sia, sta portando avanti le sue proposte, ma non aveva avuto un
comportamento ostile verso la minoranza, anzi da molti era stata salutata come
una volontà di tenere unito il Partito la nomina a Presidente del Pd dello
sconfitto alle Primarie Gianni Cuperlo. Renzi marciava compatto, forte nelle
proposte al Governo, e con l’appoggio di tutto il partito. Ma alla prima curva
la sua macchina sbanda, un segretario non può e non deve fare battute su un
membro, peraltro autorevole, del proprio partito. Altrimenti si potrebbe
pensare (ed io un parte lo temo) che il suo personaggio sia in gran parte
costruito a tavolino, le sue mosse siano tutte studiate, ma appena emerge il
vero Matteo Renzi si ha di fronte una persona poco dialogante e molto
autoritaria.
Veniamo al 3 a Fassina. Se è vero che la
battuta di Renzi è infelice, è anche vero che la reazione di Fassina è a mio
parere eccessiva. La mia impressione è che il vice ministro dell’economia era
già sul piede di guerra e aspettava solo un pretesto per abbandonare il Governo
e per mettere in difficoltà il neo segretario. Comprendo le divergenze
politiche tra Fassina e Renzi, capisco che l’ala sinistra del Pd si senta poco
rassicurata, ma i problemi vanno affrontati alla luce del sole. Io ad esempio
non ci vedrei nulla di male se Fassina, magari i giovani turchi e qualche
nostalgico del Pds si rifugiasse tra le braccia di Sel, per allargare il campo
della sinistra, alleata poi col Pd che guarda più al centro di Renzi. Ma, tutto
si può fare, tranne che iniziare l’ennesima guerra di logoramento al
Segretario. Il Popolo della Sinistra è stufo di vedere segretari più o meno
capaci dover essere sempre costretti a subire i mille distinguo delle tremila
correnti del partito.
Faccio un auspicio: il Pd ha
bruciato Veltroni, Franceschini, Bersani, Prodi, non si faccia lo stesso errore
con Renzi. Piaccia o no, il Sindaco di Firenze ha stravinto le Primarie,
indubbiamente gode di un grande seguito, e potrebbe essere finalmente la carta
vincente per il Pd per le prossime elezioni. Non logoriamolo in polemiche,
distinguo, e giochi sotterranei. Soprattutto, le divergenze siano chiare e non
sotterranee, frutto di alchimie politiche spesso figlie di risentimento e
vittimismi, di veti incrociati ed antipatie.
Scrivo queste righe perché penso
che la polemica Renzi – Fassina sia un clamoroso autogoal per il Pd, che
potrebbe essere finalmente il Partito del Cambiamento, e potrebbe stravincere
le elezioni in mancanza di avversari. Il Movimento 5 Stelle ad oggi è solo
insulti e chiusura, la destra è spaccata, al Centro ci sono più partiti che
elettori, se il Pd una volta tanto riuscisse a non dividersi su tutto, potrebbe
vincere le elezioni in carrozza e finalmente proporre al paese un Governo del
Cambiamento.
Ps. In conclusione, un augurio di
pronta guarigione per Pier Luigi Bersani. Personalmente gli riconosco una
grande passione politica ed un notevole attaccamento al Partito. Lo considero
una persona seria e sono anche convinto che sarebbe stato un buon Premier.
Penso che, non è certo il solo, anche lui ha fatto i suoi errori, molte delle
sue scelte non le ho condivise (ad esempio la scelta di candidare Marini al
Colle, e poi di far rieleggere Napolitano). Ciò non toglie che gli riconosco
passione, impegno e dedizione, valori che ad esempio non riconosco ad altri
importanti leader della sinistra, in particolare ad uno coi baffi che possiede
una barca a vela. Questi però sono dettagli, la salute prima di tutto, auguri Pier,
ti auguro di bere al più presto un buon Lambrusco delle tue terre.
Mario Scelzo.
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