Ma se la
linea uscita dalle consultazioni è quindi una chiara sconfitta di Grillo, si
possono fare alcune considerazioni, positive e negative, nel merito e nel
metodo, di quello che è successo ieri.
Questa votazione
è stata una delle rare occasioni in cui il
blog è stato usato per far dare un parere vincolante agli eletti del MoVimento
5 Stelle dai propri iscritti. Credendo fermamente nell’idea di una democrazia
diretta e non partecipata questo dovrebbe essere uno strumento da usare con
parsimonia. I Parlamentari infatti dovrebbero svolgere le loro funzioni
cercando il bene non solo dei propri elettori ma dell’intera nazione (i
parlamentari infatti, come recita la nostra Costituzione, non hanno vincolo di
mandato). Dovrebbero lavorare tenendo bene in mente il programma sul quale gli
elettori hanno dato il loro voto, e decidere, avendo più strumenti dell’elettore,
la cosa migliore. È però lodevole che i parlamentari dell’M5S non si
distacchino dalla propria base e possano chiedere anche un parere vincolante su
argomenti di interesse collettivo come quello dell’abrogazione o meno della Bossi-Fini
in materia di clandestinità (penso che se un partito come il PD si fosse
fermato di più ad ascoltare la propria base avrebbe fatto meno errori di quelli
commessi in questi anni).
Ma se nel
merito la decisione è lodevole, nel metodo c’è qualche dubbio.
In mattinata
aveva messo mano alla tastiera il senatore dissidente Francesco Campanella che in
un post su Facebook sciveva come il blog di Grillo, usato in questo modo, era
come "arma" invitando a togliere "la pistola a Casaleggio".
“La vicenda del reato di clandestinità”,
spiega il senatore “è stata gestita dal blog in modo discutibile. Non è così
che va gestita la democrazia diretta. La vita delle persone non è un videogioco
né una battuta da condividere sui social media. Il blog gestito così diventa
un'arma nelle mani di qualcuno che si è convinto di poter gestire più di 150
parlamentari con strategie di organizzazione di rete aziendale. Togliamo quella
pistola a Casaleggio! Il M5s è un fenomeno troppo serio per essere gestito in
questo modo!”.
Forse i due
errori più grossi nella gestione di questa consultazione sono chiari, la
mancanza di preavviso (il post di Grillo che invitava alla consultazione è
stato postato dopo le 10.30 mentre le consultazioni erano previste per le
10.00) e la totale mancanza di dibattito. Infatti, a differenza di quello che
uno si poteva aspettare, alla consultazione, tranne qualche post di Grillo sul
tema, non è stata preceduta da nessun dibattito, nessun post che potesse
avvalorare le due posizione, una spiegazione di come funziona la legge e di
come cambierebbe se a vincere fosse l’abrogazione della Bossi-Fini, senza dare
il maggior numero di informazioni (soprattutto da parte di un MoVimento che
attacca giornali e tv su come vengono diffuse le notizie) e strumenti in modo tale
che gli iscritti potessero decidere.
La mancanza
di preavviso a poi portato un esiguo numero di votanti, parliamo di meno di 25
mila a fronte di più di 80 mila iscritti al movimento.
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