martedì 4 giugno 2013

Quali riforme per l'Italia?

POLITICA - Scrive l’Iio (l’Organizzazione internazionale del Lavoro) che per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi economica in Italia ci vorrebbero circa 1 milione e 700 mila posti di lavoro. Se ai numeri del rapporto dell’agenzia dell’ONU  aggiungiamo i numeri devastanti della crisi (disoccupazione, cassa integrazione, debito pubblico, il numero di aziende che ogni giorno chiude) abbiamo la descrizione di una nazione che lentamente, ma inesorabilmente, sta andando verso il fallimento.
E il governo di larghe intese di cosa si occupa in queste ore? E i partiti che appoggiano questo governo?
Dal Festival dell'Economia di Trento, pochi giorni fa, il premier Letta rilancia “la priorità è dare occupazione, soprattutto giovanile, per farla tornare sotto il 30 per cento dall'attuale 38, e far costare di meno il lavoro.” ma le parole che sono state riprese di più creando un vero dibattito nell’agenda politica sono altre. “Non potremmo più eleggere il presidente della Repubblica con quella modalità”, e aggiunge “Quella settimana di metà aprile è stata una settimana drammatica per la nostra democrazia”. Un primo passo per cambiare la Costituzione e tutto l’assetto istituzionale in Italia? il Premier vuole che la nostra nazione passi da una democrazia Parlamentare ad una Presidenziale?
La drammaticità di quella settimana è legata alle modalità dell’elezione del presidente, come sembra sostenere il Premier, o piuttosto al fallimento dei partiti che dovevano votarlo, come sembra aver sottolineato invece lo stesso Napolitano nel discorso di insediamento subito dopo la sua rielezione?
Il tema del presidenzialismo ha poi occupato le prime pagine dei giornali. Il PDL, da sempre convinto per una riforma in questo senso, plaude alle parole di Letta, nel PD invece nascono malumori su chi vorrebbe portare avanti l’iniziativa e chi non vorrebbe toccare, almeno su questo punto, la Costituzione.
Il governo dovrebbe poi varare un provvedimento per la costituzione di un gruppo di esperti (da non confondere con i saggi, anche se qualcuno sostiene che qualche saggi sarà nominato esperto) che dovrebbe affiancare la commissione Costituzionale bicamerale. Ma sul lavoro poche parole.
E l’opposizione? Il movimento guidato da Grillo (il primo per numero di deputati ma non l’unica opposizione in Parlamento) dopo aver passato settimane a discutere della diaria da rendicontare, insultato la Gabanelli e Rodotà perché si erano permessi di criticare il Movimento, in questi giorni si occupano dei problemi della gente? Grillo chiede la poltrona della presidenza della commissione di vigilanza Rai (che spetta ad un partito d’opposizione) e lancia sul suo blog (N.B. naturalmente per ogni visitatore che entra nel suo sito Grillo, e non il Movimento, guadagna soldi) un referendum sul giornalista più fazioso dopo giorni nei quali si è scagliato a più riprese contro i giornalisti. E proposto sul lavoro?
I politici sembrano essere sempre più lontani dai veri problemi della gente. Oggi molti faticano ad arrivare alla fine del mese, per molti l’assenza di un lavoro e l’incertezza del futuro sono diventati problemi quotidiani, mentre i nostri governanti si preoccupano di più a come mettere mano alla nostra Costituzione.

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