martedì 7 maggio 2013

Cittadinanza dei bambini nati in Italia da genitori stranieri, la proposta di Mario Marazziti (Scelta Civica)

Presentazione della legge sulla cittadinanza
POLITICA - Il diritto alla cittadinanza dei bambini nati in Italia da genitori stranieri “è uno dei diritti umani che certamente deve essere riconosciuto”. A dirlo il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinal Bagnasco, che prosegue, al margine della celebrazione della messa per la conclusione dell'anno accademico, sottolinando come questo diritto vada “riconosciuto alle persone che approdano anche sul nostro suolo, individuando quelle condizioni di equità e di giustizia che sono naturalmente indispensabili per tutte le leggi”.
Il dibattito, aperto solo pochi giorni fa dal neo ministro per l’integrazione Kyenge sulla cittadinanza, prosegue.
Sicuramente andrebbe ripensata la legge per la cittadinanza. Andrea Sarubbi, da sempre molto sensibile al tema, sul suo blog ricorda che l’attuale legislazione è stata scritta nel 1992  “quando i figli degli immigrati nati nei nostri ospedali erano meno di tremila all’anno.”
Nel dibattito entra anche il Presidente del Senato, Aldo Grasso, che, intervistato da Radio Anch’io spiega: “Sullo ius soli, io porrei dei temperamenti a questo diritto” e spiega: “Il pericolo è che cittadini e cittadine vengano a partorire in Italia per la cittadinanza”. Lo Ius soli andrebbe “temperato dallo ius culturae” prosegue il presidente “la possibilità di dare la cittadinanza a coloro che hanno imparato, seguito un corso professionale nel nostro Paese, oppure che almeno un genitore soggiorni nel nostro Paese da almeno cinque anni, che uno dei genitori sia nato nel nostro Paese e vi soggiorni quando è nato il figlio”.
E mentre il dibattito prosegue, Mario Marazziti e Milena Salterini, deputati di Scelta Civica, presentano a Montecitorio la proposta di legge (firmata da altri esponenti del loro partito e da alcuni parlamentari del PD) che vorrebbe segnare il superamento dello ius sanguinis, il principio vigente in Italia e che concede la cittadinanza italiana solo per sangue. La legge sulla cittadinanza sarebbe una necessità perchè “favorisce la coesione sociale e  costruisce una generazione-ponte. Non si riduce l'italianità ma si dà atto della forza attrattiva del nostro Paese, della sua lingua,  della sua cultura, del suo stile di vita” spiega Marazziti. Nella proposta viene introdotto non solo lo ius soli temperato, si prevede la concessione della cittadinanza a chi nasce in Italia da genitori stabilmente residente nel nostro territorio, ma anche dello ius culturae, che prevede la concessione della cittadinanza ai bambini nati all’estero ma con un intero ciclo scolastico conseguito in Italia. “L’acquisizione della cittadinanza”, si legge nella proposta di legge “non sarà quindi automatica, ma potrà essere richiesta solo in presenza di un significativo legame sociale”
''Negli ultimi 20 anni” prosegue Marazziti “gli immigrati sono sempre più stabili nel nostro paese. Più di 400 mila bambini nati in Italia da genitori stranieri frequentano le nostre scuole. Da tempo vediamo una generazione vitale, di bambini che parlano la nostra lingua, tifano le nostre squadre di calcio, ma non hanno gli stessi documenti di altri bambini italiani.” “Una nuova legge è una necessità” spiega Marazziti “che non riduce l'italianità ma da' invece atto della forza di attrazione della cultura del nostro Paese. La nostra ci sembra una offerta di convergenza ragionevole alle forze sociali e politiche.”
La proposta prende in esame anche la cittadinanza per gli adulti, proponendo di abbassare a 5, dagli attuali 10, gli anni di cittadinanza necessari per richiedere la cittadinanza italiana, allineando l’Italia ai tempi degli altri paesi dell’Unione Europea.

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