martedì 2 aprile 2013

Il gol di Turone, visto da un romanista

news dalla storia - Il goal di Turone era bbono! Se come me abitate a Roma, almeno una volta vi sarà capitato di sentire questa frase, magari in un Bar, in una discussione tra amici, in coda alle Poste. Frase mitologica, ormai parte dell’immaginario colletivo e della memoria storica di Roma, come il Colosseo, San Pietro, Romolo e Remo.
Episodio controverso che ha regalato fama eterna a Maurizio Turone, modesto difensore, giocatore che non sarebbe stato ricordato da nessuno per le sue capacità tecniche. Insomma, un umile gregario nella Roma di Falcao, Di Bartolomei, Nela, Ancelotti, Pruzzo, Campioni che hanno segnato un’epoca.
Il goal di Turone è diventato un simbolo. Per noi tifosi della Maggica rappresenta tutto il marcio del pallone simboleggiato dalla Vecchia Signora. Scudetti rubati, arbitri comprati, arroganza del potere (la famiglia Agnelli vista come la Casa Reale dell’Italia del dopoguerra, famiglia che è meglio avere amica che nemica), Moggi, la Gea, il doping, le schede Sim Svizzere regalate agli arbitri, tutto è racchiuso nel fuorigioco inesistente fischiato a Turone, che di fatto ha consegnato lo Scudetto alla Juventus.
Al contrario, per il tifoso juventino, il parlare romanista del goal di Turone rappresenta la Rometta, una squadra per anni modesta e sicuramente inferiore alla Juventus, squadra di onesti comprimari (Servidei, Annoni, Loria, Piacentini giusto per fare qualche nome), squadra più abile nel lamentarsi che nel giocare a pallone. Insomma, la vulgata juventina, magari di fronte all’episodio dubbio, è …voi vi lamentate sempre, dai tempi del goal di Turone….
Non mi soffermo molto sull’episodio, che probabilmente conoscete, vorrei qui parlare degli sviluppi successivi, degni di un thriller di Stieg Larsonn. In sintesi estrema, Turone segna di testa in tuffo sfruttando un passaggio di Pruzzo, l’arbitro Bergamo convalida il goal ma il guardalinee Sancini alza la bandierina. Bergamo si fida del suo collaboratore ed annulla le rete, la partita termina zero a zero, la Roma fallisce il sorpasso alla Juventus, che a fine anno vincerà l’ennesimo scudetto.
Vi prego di considerare il seguito dell’articolo con la dovuta ironia, ma sul goal di Turone si sono create leggende, teorie del complotto e depistaggi degni dei maggiori misteri italiani. La Strage di Piazza Fontana, l’assassinio di Aldo Moro, la scomparsa di Emanuela Orlandi, i legami ambigui tra Ior, Banda della Magliana, Loggia P2, al confronto col mistero del goal di Turone sono delle storie di facile soluzione.
Entriamo nelle controversie:
·       Con la tecnologia moderna, non esisterebbe il dubbio. Oggi ogni campo è pieno zeppo di telecamere, col computer è possibile analizzare il tutto, gli arbitri continuano a sbagliare, ma pochi secondi dopo in Tv sappiamo se c’è stato o non c’è stato errore. Nel 1981 al Comunale di Torino c’erano 4 telecamere, per di più non in linea con l’area di rigore. Ulteriore beffa del fato, quel giorno c’era uno sciopero di cameramen e montatori della Rai (l’unica Tv che riprendeva le partite), abbiamo quindi poche immagini, riprese da telecamere lontane.
·       Questa incertezza cresce negli anni, viene per cosi dire alimentata dal susseguirsi dei Campionati. Ogni volta che in un Roma-Juve accade un episodio sospetto ( e ne capitano, a memoria ricordo un rigore assegnato alla Juventus per un fallo su Zalayeta più vicino al Centrocampo che all’area di rigore… ), subito la memoria corre al goal di Turone.
·       Come per la Strage di Piazza Fontana, la verità, o la presunta verità, emerge con gli anni. Le polemiche tra Sofri e Cucchiarelli, autore dell’ultimo libro-ricostruzione sulla vicenda, sono una inezia rispetto all’ultimo confronto Sassi-De Luca, che in parte ripercorriamo:
·       Pochi giorni fa, un intervento radiofonico di Carlo Sassi, inventore della moviola nel ’79 e moviolista in tv il pomeriggio del gol-non-gol del giallorosso Maurizio Turone, ha aggiunto ulteriore mistero alla vicenda: «La moviola - ha raccontato Sassi su RadioDue - dimostrò che il gol era irregolare, che Turone era oltre la linea di Prandelli. Poi, però, a Roma con un marchingegno particolare dimostrarono che, invece, non era in fuorigioco. Non dico che hanno barato, per l’amor di Dio, dico che non era perfetto quel macchinario. L’hanno un po’ acchittato: Turone era in fuorigioco effettivamente...». 
·         Poteva finire qui? No, infatti, pochi giorni dopo arriva la replica di Massimo De Luca, che in parte trovate qui sotto: vorrei mettere un punto fermo a questo incredibile ritorno polemico di fiamma sul famoso gol di Turone provocato dalla partecipazione di Carlo Sassi, l'uomo-moviola di quegli anni, alla trasmissione "Circo Massimo" …. Sassi ha aggiunto…."non è che a Roma hanno barato, per carità, non era perfetto quel marchingegno". Da qui è nata, soprattutto in rete, la valanga che è arrivata a concludere che in Rai si taroccano le immagini per favorire questo o quello. La storia è più semplice e più lineare. Il "marchingegno" cui fa riferimento Sassi è il "Telebim" uno dei primi software grafici applicati allo sport in tv, quello che consentì a Gianfranco De Laurentis di dimostrare che il salto in lungo di Giovanni Evangelisti ai Mondiali d'Atletica di Roma '87 era più corto degli 8.37 ufficiali.In seguito a questo, altri due colleghi dello sport del TG2 (appunto a Roma) e cioè Giorgio Martino e Beppe Berti (il caporedattore, purtroppo recentemente scomparso) pensarono di applicare quel meccanismo al famoso gol di Turone, di cui, ad anni di distanza, si continuava a parlare. Il responso della macchina fu che il gol era regolare. Tutto qui. Alla DS, il giorno stesso, Sassi lo valutò fuorigioco; al Telebim, anni dopo, risultò regolare. Non ci sono stati taroccamenti, né costrizioni nei confronti di giornalisti per fargli dire cose non vere. Al contrario di quello che gran parte degli utenti web di parte juventina sta adesso sostenendo.” Fin qui la replica di De Luca.
·         In sostanza, aggiunge chi scrive, non solo parliamo di controversia arbitrale, ma entra in ballo un ulteriore elemento, che potremmo chiamare Redazione Milanese contro Redazione Romana. Come sapete, la Rai ha sede a Roma, ma La Domenica Sportiva, programma di punta del Palinsesto Sportivo, si è sempre registrata negli studi di Milano. Sintetizzando, il Vento del Nord, il Potere del Calcio (la triade Milan/Inter/Juventus), contrapposta al potere politico (Roma Ladrona, secondo la definizione della Lega Nord).
Potremmo concludere dicendo che passano gli anni,,,,e il mistero cresce!


Ps. Comunque, il goal di Turone era bbono!
Mario Scelzo

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