mercoledì 21 novembre 2012

Cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri

ATTUALITA' - La notizia è di poche righe ma hanno una valenza storica, soprattutto se data il giorno della Giornata Internazionale dell’Infanzia (il 20 novembre 1989 a New York viene approvata la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia): il Consiglio comunale di Catanzaro ha conferito la cittadinanza italiana ai bambini nati in città da genitori stranieri.

La questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri è entrato, in vari momenti, al centro del dibattito politico nell’ultimo anno. La contrapposizione  su questo argomento è su due diverse, e distinte, idee di cittadinanza che regolano la giurisprudenza internazionale: lo ius soli e lo ius sanguinis. Con il primo si intende il diritto alla cittadinanza per nascita in una Nazione, il secondo per sangue e discendenza. In Italia vige il secondo.

Il Ministro dell’integrazione e Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi, che su questo argomento si è molto speso, aveva provato ad individuare una terza via. Ragiona il Ministro: “Lo ius sanguinis non e' più all'altezza, lo ius soli, in un paese poroso come il nostro non va bene, bisogna riconoscere la cittadinanza ai bambini nati nel nostro Paese magari dopo un ciclo scolastico.” E spiega: “Diciamo una specie di ius culturae” e aggiunge “Non ci sarà il tempo di affrontare il tema in questa legislatura, il Parlamento non ha proceduto in questa prospettiva nonostante gli inviti del presidente Napolitano, e questo mi dispiace molto”.

Intervistato nella trasmissione “Prima di Tutto” su Rai radio 1, il ministro si è soffermato anche a discutere di immigrazione sottolineando che “L'integrazione in Italia e' andata avanti come un modello domestico, un fai da te in cui famiglia e piccola impresa hanno contato molto. Però serve qualcosa di più profondo, un'evoluzione anche culturale.”

“Quasi un milione di minorenni di origine straniera vive in Italia e di questi più di 500 mila sono nati nel nostro Paese” spiega Giacomo Guerrera, presidente dell'Unicef Italia nell’ambito dell’iniziativa Io come Tu che si impegna per il diritto alla non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono, studiano e crescono in Italia.

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