venerdì 9 novembre 2012

9 novembre 1989, la caduta del Muro di Berlino

NEWS DALLA STORIA
9 novembre 1989. Quel giorno gli abitanti di Berlino Est si erano svegliati come ogni giorno. Timore nel futuro e con un presente segnato dalla povertà (economia nel blocco sovietico stava ai minimi storici) e dalla paura nei confronti si un regime totalitario opprimente. Ma il mondo intorno stava cambiando, anche se lentamente.
Nel 1985 Michail Gorbaciov diventa segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica inaugurando una politica completamente nuova. In Europa si iniziava a parlare si perestrojka e alla glasnost' (riforme economiche e una maggiore trasparenza della vita pubblica del paese). In Polonia il sindacato guidato da Lech Wałęsa, Solidarność, stava diventando una realtà importante tanto che nell’aprile 89  viene riconosciuta legalmente e partecipa alle elezioni governative. L’Ungheria, il 23 agosto dell’89, rimuove le sue restrizioni con la frontiere con l’Austria (nei mesi successivi furono più di diecimila i tedeschi della DDR a fuggire in Ungheria e da li verso occidente)
Alla fine della seconda guerra mondiale la Germania sconfitta fu divisa in quattro zone di interesse, ognuna delle quali sotto il diretto controllo di una delle nazioni vincitrici della guerra, diventando così il simbolo nel nuovo sistema internazionale con, di fatto, due blocchi. Berlino, fino a quel momento capitale di uno stato unitario, fu divisa, nonostante la città si trovasse interamente nella zona est.
Solo il 13 agosto del 1961 le autorità della Germania Est diedero l’ordine di costruire un muro che di fatto isolava la Berlino Federale dalla Berlino Democratica. Il muro. 161 chilometri e alto 3 metri, era la fine dei collegamenti tra le due Germanie.
Nel tempo in molti hanno provato a fuggire dal regime totalitario dell’Est verso la democrazia occidentale.
Dopo 28 anni, il 9 novembre del 1989, le autorità della DDR annunciarono rapidi cambiamenti con la riforma della legge sui viaggi, gli abitanti di Berlino si riversarono nelle strade, aspettando davanti al muro ancora presidiato dalle guardie. Le frontiere furono aperte. In migliaia da Berlino Est varcarono il confine e trovarono ad aspettarli concittadini della Berlino Ovest festanti per la notizia.

Gavino Pala

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