lunedì 3 febbraio 2014

Credo che questo Parlamento non mi rappresenti più

POLITICA - Credo che questo Parlamento non mi rappresenti più. Intendiamoci, non dico che sia illegittimo, in molti hanno provato a sostenerlo dopo la bocciatura della Legge Elettorale chiamata Porcellum, su quello però la Corte Costituzionale è stata chiara parlando di un Parlamento legittimo. Credo che non mi rappresenti più dopo aver visto le brutte scene di questi giorni.

I parlamentari non sono nostri dipendenti, o meglio non sono solo questo, sono nostri rappresentanti nelle istituzioni. Rappresentano tutti i 60 milioni di italiani, anche quelli che si sono astenuti. Dovrebbero, con il loro comportamento, dare dignità alle istituzioni. Si chiamano onorevoli e dovrebbero esserlo. Ma le scene di violenza consumata nella Camera dei Deputati è stata fatta da persone poco onorevoli.
La ghigliottina che il Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha utilizzato per contingentare la votazione per non far decadere il provvedimento IMU-Bankitalia è sicuramente un atto forzoso (senza precedenti ma inserito nel regolamento della Camera). Ma non si può parlare in questa occasione di voler far tacere l’opposizione visto i toni e le argomentazioni che l’opposizione stava spiegando nei suoi ordini del giorno (3 minuti per chiedere scusa alle associazioni animaliste per aver paragonato Renzi ad un cane, 3 minuti per urlare Boia chi molla). La Boldrini poteva non usare la ghigliottina e quindi far decadere il provvedimento (per altro il suo partito era contrario) ma ha creduto di comportarsi in maniera super partes. Forse non è stata così e probabilmente non avrebbe dovuto usare la ghigliottina (per altro creando un precedente per il futuro), ma, credo, se si vuole mettere in risalto l’eventuale cattivo lavoro della presidenza, non si può fare con modi e metodi violenti. Ho già spiegato che l’insulto, per me, non è un ragionamento politico.

In passato, anche un quella che viene chiamata seconda Repubblica, abbiamo visto scene surreali: scazzottate, cappi, mortadelle nelle schede per le votazioni e spumante per brindare alla caduta di un governo. A mio avviso però questa legislatura sta andando oltre.
Nei mesi scorsi abbiamo visto tetti occupati e parlamentari che si lasciavano andare a baci saffici per protesta. Abbiamo assistito una escalation di volgarità sia verbale che gestuale (dagli insulti ai gesti dell’ombrello), al continuo utilizzo di cartelli e striscioni più adatti alla curva dello stadio che al Parlamento, ma nell’ultima settimana si è passati dalla volgarità alla vera violenza.

È, sicuramente, un gesto violento, il pugno del questore Dambruoso all’onorevole Lupo (e per questo Dambruosio si dovrebbe dimettere dalla carica di questore della Camera), ma è violento anche il voler fermare il lavoro dell’assemblea e delle Commissione, occupare i banchi del governo e provare a raggiungere lo scranno della presidenza.
La votazione nella Commissione Affari Costituzionali non è sicuramente stata molto chiara, ma le immagini di parlamentari, per altro non di quella commissione, che, dopo aver provato a non far riunire la Commissione stessa, hanno urlato insulti indicibili ad altri parlamentari non è giustificabile.

L’affronto che fa l’onorevole Di Battista all’onorevole Speranza è giustificabile davanti al portone di un liceo non alla sala stampa del parlamento.
La violenza poi genera violenza. Basta vedere i commenti al post di Grillo “Se ti trovassi la Boldrini in macchina che cosa faresti?”, commenti non solo volgari ma sessisti che fanno emergere l’istinto animalesco di certa gente (ed è un peccato che le parlamentari del MoVimento 5 Stelle non abbiamo deciso di prendere le distanze non solo dai commenti, ma anche dal post che rischiava di incitare tale commenti). Una persona che si dichiara vicino al MoVimento 5 Stelle ha pensato bene di prendere e bruciare il libro ai Corrado Augias colpevole, secondo lui, solo di aver criticato il Movimento stesso (ma nella stessa trasmissione la Bignardi ha intervistato per 30 minuti l’onorevole “grillino” Alessandro Di Battista che ha potuto insultare tutti, da Speranza alla Boldrini, senza un vero contraddittorio). Bruciare i libri perché non ti piacciono, o non ti piace chi li ha scritti, è sempre un atteggiamento violento.

Dovremmo pretendere un Parlamento non solo che ci rappresenti, ma che dia il buon esempio, non la succursale dell’Olimpico e di San Siro. Perché, se fosse così, dovremmo pretendere, come è stato fatto per il tifo violento, il Daspo anche per i politici.

1 commento:

Palla Break ha detto...

Condivido in pieno, anche se non posso non sottolineare che se singoli comportamenti negativi provengono da rappresentanti di tutti i partiti, ce n'è uno, in blocco, che sta assumendo una deriva fascistoide e violenta. Le performance del Movimento 5 Stelle in questi giorni ricordano le pagine più buie della violenza fascista.

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