I momenti successivi alla strage |
28 maggio 1974. Brescia. I sindacati avevano indetto una
commossa manifestazione contro il terrorismo neofascista che in quegli anni
aveva iniziato a colpire l’Italia. la manifestazione sarebbe terminata con un
comizio nella centralissima piazza La Loggia.
Alle ore 10,12 dal palco si arringava la folla contro la
riorganizzazione del partito fascista, si citava Almirante, capo di un partito,
si sente nell’audio originale, che difficilmente si può dire antifascista e
quindi costituzionale. Poi il botto. Un fragore che per un istante zittisce
tutti prima del caos.
L’attentato, una bomba piazzata in un cestino nella piazza,
ha fatto 8 morti e 102 feriti. Un duro colpo per la città e l’Italia.
Si indagò su quell’attentato, ma ancora oggi, a distanza di
38 anni, non è ancora emersa nessuna verità giuridica. La prima istruttoria
iniziata subito dopo l’eccidio, il processo di primo grado terminò nel 1979 con
la condanna di esponenti fascisti bresciani, non ha portato nessun frutto, con
la piena assoluzione, nel 1982, nel processo di appello. Sentenza confermata
anche dalla Cassazione nel 1985.
Un secondo filone di indagine era iniziato intanto nel 1984.
anche questo senza dare certezze processuali. Il primo grado gli imputati
furono prosciolti per insufficienza di prove, in appello l’assoluzione fu
piena. Poche settimana fa il pronunciamento della Cassazione che conferma le
assoluzioni dei primi due gradi di giudizio.
38 anni e sei processi non hanno ancora chiarito gli
esecutori, i mandanti di una delle pagine più tragiche della storia della
Repubblica Italiana.
Gavino Pala
Ascolta l'audio originale della manifestazione >