Oggi ci concentriamo sulle famiglie politiche moderate del
Centro, Centrodestra, in particolare guardando ai Liberali ed ai Popolari.
Devo fare una importantissima premessa, architrave della mia
riflessione. A mio parere non esiste ad oggi una vera comunanza tra le famiglie
politiche europee e quelle italiane. Mi spiego, partiti che in Italia, non so
Forza Italia, hanno un atteggiamento populista, si ritrovano poi in Europa nel
Partito Popolare Europeo, che può essere criticato su tanti aspetti ma fa della
moderazione uno dei suoi punti di forza. Non a caso Berlusconi è malvisto se
non addirittura osteggiato dal PPE. Poi ad esempio, Alfano e Berlusconi si
ritrovano divisi in Italia ma alleati in Europa, insomma c’è una enorme
confusione.
Partiamo da una considerazione. In Europa, le famiglie
Liberali facenti capo all’ ALDE e quella popolare facente capo al PPE sono
solide alleate. Nel Parlamento attualmente in carica, con 265 rappresentanti
popolari ed 84 liberali, questa coalizione ha la maggioranza del Parlamento ed
è la base elettorale della Presidenza Barroso. In sintesi, pur se con una quasi
desistenza socialista, queste due famiglie hanno nel bene o nel male la
responsabilità delle decisioni politiche europee degli ultimi anni. Di fatto le
politiche che molti identificano come quelle della Merkel e della Bce sono rese
possibili da questa alleanza.
Non a caso, il Pse, Tsipras, come vedremo nel prossimo
articolo i numerosi partiti antieuro che vanno dal Front National di Le Pen al
Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo solo per citarne alcuni, quando criticano
l’Europa delle banche, delle lobby, della Merkel, di fatto criticano le famiglie
popolari e liberali. Non entro nel merito, mi limito a delimitare il territorio
politico.
Cosa comporta tutto questo in Italia? Alle Europee, l’Alde
(alleanza dei liberal democratici) candida come Presidente della Commissione
Europea il Belga Guy Verhofstadt. In Italia, la famiglia liberale non è
riuscita a presentare una lista comune, e, permettetemi, cercando di superare la
scissione dell’atomo, presenta ben due liste. In pratica chi vuole votare
liberale in Italia può votare o una coalizione composta dal Centro Democratico
di Tabacci e da Fare per fermare il declino di Giannino, oppure votare Scelta
Europa, la lista per le Europee di Scelta Civica.
Se volete approfondire, qui i dettagli sul perché le due
liste non hanno trovato un accordo:
Mi permetto da osservatore di segnalare che già una lista
comune farebbe fatica a raggiungere la soglia necessaria del 4%, presentandosi
divise le due liste probabilmente non raggiungeranno la soglia e rischiano un
risultato inferiore al 2%.
Spostiamoci nel PPE. Chi segue la politica sa bene quanto la
Merkel e gli altri leader popolari europei, poco sopportino la chiamiamola
esuberanza dell’ex Premier Berlusconi. Di fatto, Silvio è un impaccio per il
PPE, che non ha neppure escluso una sorta di veto verso la presenza di
Berlusconi nel PPE. E’ una posizione che condivido, perché Berlusconi in Italia
attacca la Merkel e le politiche europee, in Europa è alleato con queste forze.
In sostanza in Italia appoggiano il PPE i Popolari per
l’Italia, che nel frattempo hanno fatto lista comune per le Europee con l’Udc,
il Nuovo CentroDestra di Alfano, e Forza Italia. Non è escluso che da qui ai
prossimi giorni ci sia un accordo elettorale dove possano convergere in una
unica lista i Popolari, l’Udc e il NuovoCentroDestra.
Mi permetto qui di segnalare un problema della lista dei
Popolari per l’Italia. A mio parere la loro lista trova coerenza nello scenario
europeo (in pratica i promotori vogliono proporre una alternativa popolare alla
famiglia socialista, ma mettendo dei paletti al populismo), ne trova meno nello
scenario italiano. Ipotizzando il voto in Italia con la legge Italicum, i
Popolari o vanno da soli ma rischiano l’irrilevanza, oppure dovrebbero guardare
a destra, a quel populismo di Forza Italia che dicono di voler contrastare.
Il Nuovo Centrodestra ( anche se a mio parere di nuovo ha
davvero poco, se pensiamo che molti dei leader per 20 anni hanno appoggiato le
peggiori scelte populiste di Berlusconi ) è comunque in Europa molto più bene
accetto dal PPE rispetto a Forza Italia. E’ indubbio che il Nuovo Centrodestra
ha una visione ed un linguaggio molto più europeista rispetto al populismo di
una Santanchè.
Non posso però non segnalare questa incoerenza di fondo. In
sintesi, confluiranno nel PPE partiti fortemente europeisti ( I Popolari,
l’Udc, lo stesso Alfano), altri nei fatti populisti ed antieuropei (Forza
Italia).
Chi vivrà vedrà.
Mario Scelzo
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