giovedì 27 marzo 2014

Popolari e Liberali

VERSO LE EUROPEE - In due precedenti articoli vi abbiamo parlato prima dell’importanza delle Prossime Elezioni Europee, successivamente abbiamoiniziato a guardare cosa si muove nel campo della sinistra e delcentrosinistra. Ci siamo occupati in particolare della Lista Tsipras (sostenuta in Italia da Rifondazione Comunista, Sel ed altri movimenti) e del Pse ( dove approderà il Partito Democratico).

Oggi ci concentriamo sulle famiglie politiche moderate del Centro, Centrodestra, in particolare guardando ai Liberali ed ai Popolari.
Devo fare una importantissima premessa, architrave della mia riflessione. A mio parere non esiste ad oggi una vera comunanza tra le famiglie politiche europee e quelle italiane. Mi spiego, partiti che in Italia, non so Forza Italia, hanno un atteggiamento populista, si ritrovano poi in Europa nel Partito Popolare Europeo, che può essere criticato su tanti aspetti ma fa della moderazione uno dei suoi punti di forza. Non a caso Berlusconi è malvisto se non addirittura osteggiato dal PPE. Poi ad esempio, Alfano e Berlusconi si ritrovano divisi in Italia ma alleati in Europa, insomma c’è una enorme confusione.

Partiamo da una considerazione. In Europa, le famiglie Liberali facenti capo all’ ALDE e quella popolare facente capo al PPE sono solide alleate. Nel Parlamento attualmente in carica, con 265 rappresentanti popolari ed 84 liberali, questa coalizione ha la maggioranza del Parlamento ed è la base elettorale della Presidenza Barroso. In sintesi, pur se con una quasi desistenza socialista, queste due famiglie hanno nel bene o nel male la responsabilità delle decisioni politiche europee degli ultimi anni. Di fatto le politiche che molti identificano come quelle della Merkel e della Bce sono rese possibili da questa alleanza.
Non a caso, il Pse, Tsipras, come vedremo nel prossimo articolo i numerosi partiti antieuro che vanno dal Front National di Le Pen al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo solo per citarne alcuni, quando criticano l’Europa delle banche, delle lobby, della Merkel, di fatto criticano le famiglie popolari e liberali. Non entro nel merito, mi limito a delimitare il territorio politico.

Cosa comporta tutto questo in Italia? Alle Europee, l’Alde (alleanza dei liberal democratici) candida come Presidente della Commissione Europea il Belga Guy Verhofstadt. In Italia, la famiglia liberale non è riuscita a presentare una lista comune, e, permettetemi, cercando di superare la scissione dell’atomo, presenta ben due liste. In pratica chi vuole votare liberale in Italia può votare o una coalizione composta dal Centro Democratico di Tabacci e da Fare per fermare il declino di Giannino, oppure votare Scelta Europa, la lista per le Europee di Scelta Civica.

Se volete approfondire, qui i dettagli sul perché le due liste non hanno trovato un accordo:

Mi permetto da osservatore di segnalare che già una lista comune farebbe fatica a raggiungere la soglia necessaria del 4%, presentandosi divise le due liste probabilmente non raggiungeranno la soglia e rischiano un risultato inferiore al 2%.

Spostiamoci nel PPE. Chi segue la politica sa bene quanto la Merkel e gli altri leader popolari europei, poco sopportino la chiamiamola esuberanza dell’ex Premier Berlusconi. Di fatto, Silvio è un impaccio per il PPE, che non ha neppure escluso una sorta di veto verso la presenza di Berlusconi nel PPE. E’ una posizione che condivido, perché Berlusconi in Italia attacca la Merkel e le politiche europee, in Europa è alleato con queste forze.

In sostanza in Italia appoggiano il PPE i Popolari per l’Italia, che nel frattempo hanno fatto lista comune per le Europee con l’Udc, il Nuovo CentroDestra di Alfano, e Forza Italia. Non è escluso che da qui ai prossimi giorni ci sia un accordo elettorale dove possano convergere in una unica lista i Popolari, l’Udc e il NuovoCentroDestra.

Mi permetto qui di segnalare un problema della lista dei Popolari per l’Italia. A mio parere la loro lista trova coerenza nello scenario europeo (in pratica i promotori vogliono proporre una alternativa popolare alla famiglia socialista, ma mettendo dei paletti al populismo), ne trova meno nello scenario italiano. Ipotizzando il voto in Italia con la legge Italicum, i Popolari o vanno da soli ma rischiano l’irrilevanza, oppure dovrebbero guardare a destra, a quel populismo di Forza Italia che dicono di voler contrastare.

Il Nuovo Centrodestra ( anche se a mio parere di nuovo ha davvero poco, se pensiamo che molti dei leader per 20 anni hanno appoggiato le peggiori scelte populiste di Berlusconi ) è comunque in Europa molto più bene accetto dal PPE rispetto a Forza Italia. E’ indubbio che il Nuovo Centrodestra ha una visione ed un linguaggio molto più europeista rispetto al populismo di una Santanchè.

Non posso però non segnalare questa incoerenza di fondo. In sintesi, confluiranno nel PPE partiti fortemente europeisti ( I Popolari, l’Udc, lo stesso Alfano), altri nei fatti populisti ed antieuropei (Forza Italia).

Chi vivrà vedrà.

Mario Scelzo

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