VERSO LE EUROPEE - In un precedente articolo vi ho scritto perché ritengo sia importante votare alle prossime elezioni europee, che si terranno a Maggio. Oggi, iniziamo a guardare alle forze in campo. Per esigenze di sintesi, dividerò le varie forze tra sinistra/centrosinistra – popolari/centrodestra – partiti xenofobi antieuropa ( ad esempio Le Pen, il Movimento 5 Stelle etc..).
Oggi iniziamo guardando agli schieramenti presenti nel campo
della Sinistra. Premesso che la mia è una trattazione sintetica e che non è
facile districarsi tra tanti partiti nazionali che poi scelgono in quale
famiglia europea confluire, grossomodo in Europa esistevano, nell’ultimo
Parlamento, due famiglie di sinistra, La Sinistra Europea – Sinistra Verde
Nordica ( GUE –NGL) ed il Partito Socialista Europeo ( PSE).
La Storia recente ha leggermente rimescolato le carte in
tavola, alle prossime elezioni, per la sinistra radicale, dovrebbe presentarsi
la Lista Tsipras (leader della sinistra Greca), per la sinistra moderata il
Pse, che nel frattempo, con l’ingresso del Partito Democratico Italiano, prende
il nome di PSE – SOCIALISTS E DEMOCRATS.
Al di là dei nomi, sono due idee diverse di sinistra quelle
che si presenteranno alle prossime elezioni europee. Con la candidatura
simbolica di Tsipras, leader di Syriza, la sinistra radicale greca (paese
martoriato dalle politiche della austerity europea), l’area della sinistra
radicale si propone di mettere in discussione l’impianto generale delle
normative europee, si chiede insomma un cambiamento notevole di prospettiva, di
politica, di redistribuzione del reddito europeo.
Al contrario, l’area che fa capo alla socialdemocrazia ( per
comodità diremo PSE) chiede alcune modifiche ai trattati europei, ma in fondo
garantendo una continuità con lo status quo. Nel parlamento in carica la
maggioranza è del Centrodestra con i Popolari Europei, la commissione è guidata
da Barroso (PPE), ma il Pse negli anni ( basti solo pensare alla presenza di
Martin Schultz, ora candidato per il Pse per guidare la Commissione, a capo del
Parlamento Europeo) ha indubbiamente collaborato, nel bene o nel male, alle
scelte prese dalla Unione Europea negli ultimi anni.
Sintetizzando, per Tsipras e la sinistra radicale, l’Unione
Europea deve essere abbattuta e ricostruita secondo nuove prospettive, per
Schultz ed i socialisti europei, la casa necessita di essere ristrutturata ma
non abbattuta.
Veniamo all’Italia. Sel, dopo un sofferto congresso, ha
deciso di sostenete la Lista Tsipras. Il Pd, tanto più dopo la sua adesione
ufficiale al PSE, sostiene Martin Schultz con la nuova formazione PSE –
SOCIALISTS E DEMOCRATS.
La famiglia socialista europea ( apro una parentesi,
considero quella socialista una famiglia nobile, purtroppo in Italia la parola
socialismo evoca invece le peggiori ruberie e tangenti di Craxi e della sua
banda) si richiama alla tradizione socialdemocratica, ad esempio a leader come
Jospin in Francia e Schroeder in Germania, anche se c’è qualche dubbio che la
leadership di Matteo Renzi in Italia, che certamente non nasce socialista,
potrebbe in qualche modo avvicinare i socialisti alle idee più liberali del
labour inglese, identificatesi nei Governi Blair.
Se c’è appunto un problema che personalmente vedo
all’interno della compagine socialista, è quello di una differenza di vedute da
paese a paese. Se in alcuni paesi, penso alla esperienza francese di Hollande,
si attuano misure DI SINISTRA, come la supertassazione per i ricchi, ad esempio
sia in Germania dove da anni la Spd è alleata con la Merkel, sia in Italia dove
Renzi sembra più un liberare/popolare che socialista, si provano politiche
diverse. Riusciranno i nostri eroi a trovare una sintesi europea?
Veniamo alla lista Tsipras. In Italia, viene sponsorizzata
dai cosiddetti intellettuali della società civile. Tra i garanti della Lista
figurano personalità di spicco come Guido Viale, Alberto Flores D’Arcais,
Andrea Camilleri, Moni Ovadia, Barbara Spinelli solo per dirne alcuni. Poi, i
garanti hanno attuato una scelta forte, cioè quella di escludere rappresentanti
politici in carica. Quindi la lista, pur se appoggiata da Rifondazione
Comunista e da Sel, vede candidati (le candidature sono disponibili, con tanto
di profilo biografico, sul sito www.listatsipras.eu
) principalmente esponenti dei vari movimenti e della società civile.
Mi sento di esprimere due pareri. Il primo, pur chiedendo
sostanziali modifiche ai trattati europei, la Lista Tsipras non chiede
improbabili uscite dall’euro, non contesta l’idea unitaria di Europa, ma mette
in dubbio l’utilità delle politiche di austerity attuate negli ultimi anni.
Il secondo parere. Tra i candidati sono presenti personaggi
autorevoli, con indubbie competenze e spiccata sensibilità sociale ( un esempio
per tutti, Francuccio Gesualdi, attivista e saggista, allievo in gioventù di
Don Milani presso la scuola di Barbiana, ha fondato nel 1985 il Centro Nuovo
Modello di Sviluppo ), provenienti dai movimenti per la casa, per la tutela
dell’acqua pubblica, sindacalisti etc… mi permetto però di segnalare una nota
stonata, la candidatura di Luca Casarini, attivista, ex leader No Global,
personaggio certamente discutibile e per quello che io ricordo non estraneo ad
un linguaggio violento, un contestatore del sistema con metodi spesso
discutibili.
Sintetizzo, quindi, il dubbio è che all’interno della
proposta di Tsipras ci sia troppa varietà culturale, ho seri dubbi che poi si
possa trovare una sintesi programmatica tra le varie anime, ad esempio credo
che alcuni siano tutto sommato propensi poi ad una alleanza con i socialisti,
altri invece sono fedeli alla tradizione della peggiore sinistra, quella che
vede partiti con scarsissima rappresentanza numerica rifiutare ogni compromesso
con i partiti al Governo.
Mario Scelzo
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