Abbiamo già parlato di come Renzi abbia inaugurato, in pochigiorni, un metodo completamente nuovo di comunicazione politica e la conferma
arriva dalla conferenza stampa del #laSvoltabuona.
Renzi è un venditore: giovane, spigliato, un buon eloquio,
battuta sempre pronta e con 51 slide per presentare un piano economico che, se
pur complesso, sembra di facile comprensione. Renzi, come ieri, ha bisogno di
un pubblico e di una spalla come i grandi attori (una battuta indicando Zoro
nel “pubblico”, un’altra citando Del Rio) ma si rivolge soprattutto al
”pubblico” a casa (le slide sono utili a questo, far passare concetti semplici)
con parole semplici e dirette.
Le promesse fatte da Renzi sono un’altra cosa. Sia chiaro,
quella di ieri era un’informativa del Presidente del Consiglio, in pratica una
relazione di intenti fatta da Renzi e votata dal Consiglio dei Ministri. Per
ora non c’è nessun decreto né disegno di legge. Dobbiamo aspettare qualche mese
per capire se quelle annunciate sono solo promesse.
Se fossero però provvedimenti concreti staremo davanti
veramente ad una svolta (se buona è prematuro dirlo, bisognerà capire quali
sono le coperture per tutti i provvedimenti), sicuramente una manovra shock.
Un aumento in busta paga di 80€ per chi percepisce fino a
1.500€ al mese, i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione nei
confronti delle piccole e medie imprese, soldi per la messe in sicurezza e l’edilizia
scolastica (3.5 miliardi), diminuzione dell’Irap di 10 punti percentuali, superamento
del bicameralismo perfetto, la vendita delle auto blu, tutela del territorio
(1.5 miliardi), sblocco del piano casa, facilitare i giovani ad entrare nel
mondo del lavoro, un fondo per le imprese sociali. Promesse non da
calendarizzare nei prossimi anni (come i 18 mesi di Letta) ma nei prossimi 100
giorni.
Sono ingenerose le
critiche, come sono premature le lodi. Certo nel piano non c’è tutto, ma c’è
molto, molto di più di quello che è stato fatto negli ultimi anni.
Renzi, con questo piano, ci mette faccia e credibilità e
credo che gli italiani, gli elettori, sono troppo stufi per perdonare le balle
e lui ha troppo da perdere. Alla fine il suo fallimento coinciderebbe con il
fallimento del paese.
Citando un vecchio spot pubblicitario tra pochi mesi sapremo
se “La svolta buona” è solo un sogno o una solida realtà.
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