In poche righe però Grillo ci offre alcuni spunti su cui
riflettere.
“Beppe Grillo, quale capo politico del MoVimento 5 Stelle
e suo rappresentante”: dopo poco più di un anno dall’entrata in Parlamento
dei primi deputati pentastellati Grillo ammette, come abbiamo sempre sostenutoin questo piccolo blog, di non essere solo il megafono del MoVimento ne solo il
legale rappresentante del simbolo, è molto di più e ora lo ammette anche lui.
Grillo ne è il capo politico. Il ruolo della rete, potrebbe sembrare, viene
così in secondo piano rispetto a quello che può avere in un movimento politico
il suo capo politico. Naturalmente non ci sono state votazioni che hanno
certificato questo ed strano che il movimento che più di tutti invoca la
democrazia partecipata stabilisca la sua unica carica non attraverso votazioni
interne ma per autoproclamazione (nei partiti tradizionali, il capo politico
viene eletto tramite congressi a cui partecipano gli iscritti).
“Ciascun
candidato del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo … dovrà sottoscrivere
formalmente l'impegno al rispetto del presente codice di comportamento, con
assunzione di specifico impegno a dimettersi da deputato … sia nell'ipotesi in
cui venisse ritenuto gravemente inadempiente al rispetto del codice di
comportamento e, in difetto, a versare l'importo di €250.000” E’ chiaro che
Grillo ha bisogno di evitare quello che è successo nel Parlamento italiano con
diversi deputati (soprattutto senatori) pronti a lasciare il movimento in
dissenso alla linea del “capo”. Per farlo farà firmare un foglio nel quale il
deputato o si impegna a tenere la linea del movimento oppure dimissione e
multa. Naturalmente bisognerà capire chi detterà la linea ufficiale, la rete o
il capo? Quale sarà l’ingerenza di Grillo e Casaleggio sui futuri deputati? Il programma
del MoViemnto per le europee (scritto da Grillo e presentato durante una
manifestazione pubblica senza una certificazione della rete) è composto da
sette semplici titoli mentre il Parlamento è chiamato a lavorare su un
centinaio di argomenti. Come dovranno votare in tutte le altre circostanze che
vanno oltre il programma? Ad ogni votazione varrà chiesto agli inscritti del
Movimento di votare on-line o sarà Grillo e Casaleggio a decidere la linea da
adottare?
C’è però un’altra considerazione da fare: il documento che chiede Grillo contrasta con i principi contenuti nello statuto del comportamentoeuropeo (che dovrebbe valere qualcosa di più rispetto ad un non-statuto). Scorrendo gli articolo del regolamento leggiamo infatti:
TITOLO
1
ART.
2
1-
I deputati sono liberi e indipendenti.
2-
Qualsiasi accordo sulle dimissioni dal mandato prima della scadenza o al
termine della legislatura è nullo.
ART.3
1-
I deputati votano individualmente e personalmente. Essi non possono essere
vincolati da istruzioni né
ricevere
mandato imperativo.
2-
Qualsiasi accordo sulle modalità di esercizio del mandato è nullo.
È lo stesso
principio che troviamo nella nostra Costituzione quando si parla dell’assenza
di vincolo di mandato. Con l’aggravante di una multa pesante (250.000 euro)
come deterrente.
In sintesi
il post contrasta sia i principi del MoViemnto che delle istituzione a cui il futuro
deputato sarà chiamato a prestare servizio. Ma c’è il forte rischio che il
deputato dell’M5S nel parlamento europeo non risponda alla sua coscienza e non
lavori per il miglioramento delle istituzioni e dell’Unione, sapendo di essere
sempre controllato.
Nessun commento:
Posta un commento