venerdì 25 gennaio 2013

Processo per l'uccisione di Rostagno, nuove rivelazioni su Gladio in Sicilia


NEWS DALLA STORIA - Sembra una storia infinita. Sono trascorsi 24 lunghi anni dal 26 settembre 1988 quando il giornalista Mauro Rostagno fu ucciso in un agguato in Sicilia. Nel corso lungo processo, degno di una delle migliori serie thriller, accade anche che l'ipotesi iniziale (il delitto Rostagno fu eseguito dalla mafia ma i mandanti erano politici poiché il giornalista ficcanaso aveva scoperto un traffico di armi con la Somalia) dopo essere stata accantonata per altre decine di ipotesi (delitto d'onore, passionale, ritorsione, cellula mafiosa impazzita) ritorna in auge, grazie alle dichiarazioni di un ex deputato regionale, Camillo Oddo.

Nel corso della sua dichiarazione, tenutasi  mercoledì scorso davanti alla Corte D’Assise di Trapani, Oddo ha riferito le parole riportate durante una conferenza stampa del  27 settembre 1994 (all'epoca faceva parte della segreteria politica del PDS) in cui dichiarò che dietro al delitto di Mauro Rostagno ci potessero essere dei traffici del centro Scorpione di Gladio, la cellula paramilitare che operava a  Trapani. "Nel settembre del ‘94 ritenemmo che ci fosse stata una sottovalutazione investigativa sul delitto Rostagno - ha detto - ragion per cui, dopo aver parlato con i nostri riferimenti in commissione parlamentare antimafia, organizzammo  una conferenza stampa paventando che, dietro l'omicidio potesse esserci Gladio, alla luce anche del fatto che in città operava 'Scorpione', una cellula di Gladio'. ''Ad insospettirci, all'epoca, fu, in particolare, il silenzio dei pentiti sull'omicidio'', ha aggiunto Oddo,  dicendo che ''Rostagno, anche se c'erano altri giornalisti che denunciavano, ha rappresentato un elemento di rottura non soltanto per i temi affrontati a testa bassa dagli schermi di Rtc (l'emittente privata dove lavorava) ma anche e soprattutto per il modo in cui si poneva davanti la tv''.

Oramai in molti, sia sul versante giornalistico che giudiziario, hanno messo in relazione le vicende somale (l'uccisione del maresciallo del SISMI Vincenzo Li Causi e della giornalista Ilaria Alpi) con il traffico di armi tra l'Italia ed il regime di Siad Barre negli anni '80. La vicenda di Rostagno si colloca in questo intreccio per due motivi: il primo è che la comunità di recupero da lui fondata, Samaan, si trovava a poche centinaia di metri dal Centro Scorpione gestito proprio da Vincenzo Li Causi. Il secondo motivo è che la famosa pista di decollo nascosta dai radar, sulla quale Rostagno filmò il traffico di armi italo-somalo era probabilmente proprio quella in dotazione al Centro Scorpione, circostanza, ovviamente, sempre smentita. Staremo a vedere come si concluderà il processo e se l'ipotesi iniziale, tornerà ad essere alla fine l'unica veritiera.

Per approfondire:
La bibliografia completa sull'omicidio Rostagno

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