mercoledì 23 gennaio 2013

Crisi in Grecia: il baratro che abbiamo sfiorato, forse.

Se ne parla poco in Italia. Chissà perché. Eppure oltre che a servire per fare confronti poco lusinghieri, la drammatica situazione in cui versa il Paese ellenico potrebbe e dovrebbe essere un argomento importante nella campagna elettorale che stiamo vivendo: la Grecia, entrata nel 2009 in una crisi economica senza precedenti, sta cercando a fatica di sopravvivere dando fondo a tutte le sue risorse. Alberi e mobili compresi. I disoccupati hanno raggiunto quota 1,02 milioni, in crescita del 48,7% annuo e del 14% rispetto a ottobre. Sempre oggi è stato pubblicato il dato sulla produzione industriale: a dicembre 2011 l'indice ha segnato un ribasso dell'11,3% rispetto a dicembre 2010.

Ma cosa succede davvero nel Paese che, a detta di molti, ci stava solo precedendo nel baratro?

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha recentemente rimproverato il disinteresse dell'Europa, ribadendo la necessità che "Bruxelles intervenga a sostegno della Grecia" poichè il debito di Atene "non è sostenibile" senza "trasferimenti diretti nel budget greco da parte della Ue" che "si è impegnata in tal senso a dicembre"

SUl fronte interno il Premier greco Antonis Samaras spinge per l' accelerazione del piano delle privatizzazioni, mentre prosegue anche il suo braccio di ferro con i lavoratori dei mezzi di trasporto pubblico in sciopero anche oggi, per il settimo giorno consecutivo.

E intanto la gente si organizza a vivere con molto meno di quanto aveva prima. Anzi quasi con niente. Atene si risveglia ormai ogni giorno sepolta da una nuvola di smog irrespirabile: il fumo delle migliaia di camini a legna che anche gli ateniesi stanno usando per il riscaldamento, al posto di gas e gasolio che non possono più permettersi perchè hanno toccato cifre da record. Anche gli alberi dei parchi pubblici sono stati presi d'assalto dalla gente per essere bruciati. Uno scenario davvero agghiacciante. Tutta colpa dello spread? Si, e della mancanza di un governo stabile, della demagogia dei politici, delle riforme mancate, del populismo degli estremisti... teniamolo a mente.

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