ATTUALITA' - Modesta Valenti aveva 71 anni. Era una barbona e viveva per la strada, spesso cercava riparo alla stazione Termini, nodo centrale del traffico ferroviario della città, ma anche luogo dove le persone senza fissa dimora provano a fermarsi, soprattutto quando le temperature nella città diventano proibitive.
Era la notte del 31 Gennaio del 1983. Modesta si sentì male proprio alla stazione. Qualcuno chiamò l'ambulanza che accorse dopo poco tempo. Al loro arrivo Modesta era ancora viva. Forse poteva essere salvata se gli infermieri si fossero occupati della povera donna. Ma non lo fecero. Modesta, proprio per le condizioni in cui viveva, era sporca, aveva i pidocchi , quindi gli infermieri decisero di non prenderla, di non toccarla.
Modesta morì poche ore dopo, tra tante sofferenze. Nessuno si preoccupò di prestarle soccorso.
Sembra una storia di altri tempi, una storia che indigna ma che si pensa relegata al passato.
Purtroppo non è così. Solo pochi giorni fa, sempre a Roma, due uomini sono morti in un incendio nel sottopasso di Corso Italia. Secondo gli investigatori la causa della morte sarebbe accidentale, i due uomini avrebbero acceso un piccolo fuoco per scaldarsi e da li sarebbe divampato l’incendio (il 23 gennaio) e nella stessa zona di Corso Italia qualche giorno dopo (il 27) un altro uomo, intorno ai 50’anni, è stato trovato senza vita, morto di stenti.
E poco più di un mese fa, era il 13 dicembre, a Roma, nel quartiere Pigneto, nuore di freddo un uomo di 45 anni.
Il freddo, la povertà, ma anche un piccolo incidente, possono diventare una tragedia per chi non ha un tetto sulla testa ed è costretto a vivere per la strada, chiedendo l’elemosina (sempre più rara in questo periodo di crisi), cercando un riparo di fortuna, sperando di trovare posto in qualche casa di accoglienza. E poi c’è l’indifferenza, della gente comune ma soprattutto delle autorità che decidono di intervenire solo quando ha perso la vita qualcuno.
La storia di Modesta diventa quindi attuale anche questo inverno, e lo è ogni anno quando si fanno i conti con chi perde la vita. E forse andrebbe gridata più forte, quest’anno che si ricordano i trent’anni della morte do Modesta.
Anche quest'anno,come gli anni precedenti, molte persone senza fissa dimora si ritroveranno domenica 3 gennaio a Santa Maria in Trastevere per ricordare insieme agli amici della Comunità di Sant'Egidio chi, in questi anni, ha perso la vita, per il freddo ma non solo. Verranno letti i nomi di tutti quelli che hanno perso la vita (più di 400), spesso nomi dimenticati ma che quel giorno saranno al centro della messa.
E sabato verrà depositata una corona di fiori al binario 1 della stazione Termini, dove Modesta morì.
E sabato verrà depositata una corona di fiori al binario 1 della stazione Termini, dove Modesta morì.
La memoria di Modesta dopo trent’anni è ancora forte, perché qualcuno continua ancora ad indignarsi per la sua morte ed insieme per la morte di tanti. La speranza è che storie come questa, non indignino più solo per qualche ora.
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