NEWS DALLA STORIA - E' morta all'età' di 79 anni Ceija Stojka, scrittrice e artista rom sopravvissuta all'Olocausto. Attraverso i suoi scritti e le sue opere d'arte, Stojka ha contribuito a diffondere la conoscenza del porrajmos, lo sterminio dei rom da parte dei nazisti. "In ogni momento della mia vita ricordo Auschwitz", aveva detto l'artista in un'intervista recente. Ceija Stojka, nata nel 1933 a Kraubath, un paesino della Stiria, era il quinto di sei figli nati da genitori cattolici appartenenti a un gruppo di rom Lowara. Deportata nel campo nazista di Birkenau e successivamente in quello di Bergen-Belsen, dove è stata poi liberata nel 1945. Dopo il ritorno dal lager ha vissuto a Vienna e nei dintorni della capitale austriaca lavorando come venditrice ambulante. Ha scritto poesie, canzoni e testi sia in lingua rom che in tedesco.
Il ministro Riccardi, da anni impegnato perché la memoria dell'Olocausto sia una memoria viva e condivisa, ha ricordato così Ceija: «Ho appreso con dispiacere della scomparsa di Ceija Stojka, pittrice, cantante e scrittrice zingara di religione cattolica, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Una testimone del genocidio dei rom e dei sinti, il Porrajmos, un fenomeno spesso trascurato o rimosso dalla memoria collettiva. Ceija è stata una dei pochi rom a mettere per iscritto – nel libro “Forse sogno di vivere” - i suoi ricordi di bambina nei campi di Auschwitz, Ravensbruck e Bergen Belsen. In questo libro ricordò tra l’altro che per ripararsi dal freddo, lei e i suoi piccoli amici si nascondevano sotto i corpi delle persone appena uccise nelle camere a gas. Ricordo ancora il suo commosso abbraccio con Benedetto XVI, nel 2012 quando il Papa ricevette in udienza tremila rom e sinti d’Europa e ascoltò dalla viva voce di Ceija gli orrori patiti dal suo popolo sotto il nazismo».
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