lunedì 1 ottobre 2012

La corruzione è la vera tassa degli italiani. Presentato il dossier di Libera


Lunedì 1 ottobre 2012 - L'associazione Libera ha presentato oggi il Dossier "Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce e inquina il paese", presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma.  Il bilancio redatto dal dossier è tragico.

"La corruzione è una mega tassa occulta che impoverisce il paese sul piano economico, politico, culturale e ambientale” ha detto don Ciotti nel corso della conferenza. La corruzione infatti si paga cara: 10 miliardi di euro l’anno in termini di prodotto interno lordo è la stima della perdita di ricchezza causata in Italia. Il fenomeno, spiegano i redattori del dossier, in Italia ormai “è a livelli mastodontici e può crescere ancora, se non si contrasta in modo netto, senza mediazioni, con volontà politica concreta, che vada al di là delle parole”.

I dati del dossier mettono insieme stime e numeri su un fenomeno prettamente italiano provenienti anche da fonti estere,  da rapporti internazionali, dai dati della Banca Mondiale a quelli di dati Eurobarometro. Il risultato è un dissesto economico e sociale che non ha pari in Europa. Secondo la World Bank, nel mondo si pagano ogni anno più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3 per cento del Pil mondiale. Applicando questa percentuale all’Italia, spiegano gli autori del dossier, si calcola che annualmente l’onere sui bilanci pubblici sia nella misura di 50-60 miliardi di euro l’anno. Siamo di fronte ad una vera una vera e propria tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini. Si stima che la perdita di ricchezza causata dalla corruzione ammonti ogni anno, in Italia, a circa 10 miliardi di euro in termini di prodotto interno lordo. Sono l’equivalente di circa 170 euro annui di reddito pro capite e di  oltre il 6 per cento in termini di produttività.

Esiste poi la corruzione ambientale, quella che riguarda le grandi opere e lo smaltimento dei rifiuti, quella che si annida nell’edilizia e nella gestione delle emergenze. Ed è stata dimostrata, secondo gli autori del dossier, anche una correlazione fra il tasso di mortalità infantile e la diffusione della corruzione, misurata attraverso l’indice di percezione di Transparency International. Una stima prudenziale porta a ipotizzare che "circa l’1,6 per cento dei decessi di bambini nel mondo possa essere spiegata dalla corruzione, il che significa che, delle 8.795.000 morti annuali di bambini, più di 140.000 possono essere indirettamente attribuite alla corruzione". Il nesso causa-effetto lo si ritrova nel fatto che la corruzione fa finire in tasche private fondi che invece dovrebbero finanziare programmi di cura, assistenza e prevenzione della malattie. Infine secondo gli autori del dossier: “In Italia nel 2010 il tasso di mortalità infantile è stato del 3,7 per mille, pari all’incirca a 12.638 bambini deceduti in quella fascia d’età. Applicando la fatidica percentuale dell’1,6 per cento di vittime infantili della corruzione, soltanto in quell’anno in Italia si arriva a stimare la perdita di 202 bambini a causa delle tangenti”.

Si tratta quindi di una vera emergenza, di fronte alla quale, “il tempo è scaduto”, ribadiscono Libera, Legambiente e Avviso Pubblico, che chiedono “scelte chiare, nette e concrete” alla classe politica: “Bisogna approvare il disegno di legge anticorruzione. Bisogna dire basta a chi ruba. E’ quello che hanno chiesto a viva voce oltre un milione e mezzo di italiani firmando le cartoline con cui Libera ed Avviso pubblico hanno sollecitato l’effettivo recepimento delle convenzioni internazionali contro la corruzione”.
di Roberto Bortone