venerdì 26 ottobre 2012

Il Manifesto di Montezemolo "Verso la terza Repubblica"

La Prima Repubblica è finita con Tangentopoli e il terremoto politico che ne è scaturito. Fu la scomparsa della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista di Craxi, il Partito Comunista aveva cambiato nome qualche anno prima con la svolta della Bolognina mentre il Movimento Sociale Italiana farà la sua svolta nel 95 con il congresso di Fiuggi dando vita ad Alleanza Nazionale.
I vent’anni successivi hanno visto la scena politica calcata da Berlusconi.

Oggi Berlusconi fa un passo indietro e decide di non candidarsi, mentre i partiti politici perdono ogni giorno consensi tra gli elettori. Il clima di antipolitica, calcato da Beppe Grillo e dal suo Movimento 5Stelle, fa proseliti ogni giorno (alcuni sondaggi lo danno sopra il 20% alle prossime elezioni politiche) e certo non aiutano i continui scandali politici che hanno riempito le pagine dei giornali in questi mesi, l’azzeramento della giunta Formigoni in Lombardia dopo le accuse all’assessore Zambetti e i legami con la criminalità organizzata, i problemi nel Lazio dopo le accuse al consigliere del PDL Fiorito, ma anche la richiesta a 20 mesi di carcere per Vendola accusato di abuso di ufficio, e oggi la politica è fatta dai tecnici e dai professori, con il Governo Monti chiamato a trovare soluzioni ad una profonda crisi economica che la politica non riusciva a risolvere.
Forse per questo che Italia Futura, movimento guidato da Montezemolo, vuole andare “Verso la Terza Repubblica”. Da ieri, sul sito dell’associazione, è comparso il manifesto “Verso la Terza Repubblica, La società civile e il rinnovamento della politica” dando l’appuntamento a Roma il prossimo 17 novembre.

L’incipit del Manifesto “Per uscire dalla crisi italiana è urgente aprire una stagione di riforme di ispirazione democratica, popolare e liberale, legittimate dal voto di milioni di italiane e di italiani, in continuità con quanto di meglio ha realizzato il governo guidato da Mario Monti che ha avuto il merito di rasserenare il clima di intollerabile antagonismo della politica italiana e di restituire prestigio e credibilità all’Italia.” Si parte quindi dall’Agenda Monti e dal buon lavoro che fino a qui a fatto il governo dei tecnici, ma non solo, si segna anche la strada per proseguire quel lavoro “Una tale soluzione non verrà dai partiti politici così come li conosciamo, ma da una presa di responsabilità corale di forze sociali, culture civiche e realtà associative capaci di contribuire attivamente alla rigenerazione e al governo della nazione.” Andare quindi oltre ai partiti.
Nel manifesto anche i valori fondanti, come la “sussidiarietà per ogni progetto di rinascita civile ed economica del paese” ma anche “nel valore della coesione sociale e riteniamo necessaria una profonda riforma del modello di welfare, come generatore di opportunità e strumento di promozione umana.”Crediamo che il ritorno alla crescita dell'economia italiana possa venire soprattutto dalla riduzione della pressione fiscale, premiando il lavoro, la produzione e la cultura come i fondamentali motori di sviluppo della nazione.”
Oltre al presidente di Italia Futura, il manifesto vede le firme, tra gli altri, del ministro per la Cooperazione Internazionale e fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, del presidente delle Acli, Andrea Olivero, del magistrato Stefano Dambruoso e del segretario della Cisl, Raffaele Bonnanni.

Il manifesto arriva a pochi giorni da Todi 2. in quell’occasione il leader della CISL aveva sottolineato “Una personalità come Monti, stimato dagli italiani nonostante le pressioni per ridurnel'autorevolezza, che gode di grande autorevolezza tra i cittadini, si staglia di fronte a tanti populisti di destra e sinistra. Ha salvato il Paese.”

Quindi una partita politica che si potrebbe giocare tutta al centro, con Cattolici e Moderati della società civile magari uniti nel sostenere un eventuale Monti Bis, operazione che potrebbe trovare anche l’appoggio nell’UDC e in alcuni esponenti moderati del PDL. Mentre sembra improbabile l’appoggio del Partito Democratico, il segretario Bersani lo dice chiaramente mentre incontra il presidente francese Francois Hollande, zero chance “se Monti due vuol dire andare avanti con delle maggioranze spurie”