domenica 31 marzo 2013

La scuola italiana è per metà straniera... ma nata in Italia!

ATTUALITA' - Con una consistenza dell’8,4% della popolazione scolastica complessiva, gli alunni stranieri costituiscono una realtà ormai strutturale del nostro Paese. Il 14 marzo scorso il Miur e la Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) hanno presentato i principali dati del Rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi. A.s. 2011/2012”. Secondo il rapporto gli alunni con cittadinanza non italiana costituiscono una realtà ormai strutturale del nostro Paese. Si è passati, infatti, da 196.414 alunni dell’anno scolastico 2001/2002 (con una incidenza del 2% sulla popolazione scolastica complessiva) alle 755.939 unità del 2011/12 (8,4% del totale). L’aumento più significativo ha riguardato le scuole secondarie di secondo grado. Anche per il 2011/2012 si conferma la tendenza dell’utenza straniera a rivolgersi più all’istruzione professionale (frequentata dal 39,4% del totale degli stranieri) e tecnica (38,3%), seguita a distanza dall’istruzione liceale o artistica (22,3%). Gli alunni con cittadinanza rumena si confermano, per il sesto anno consecutivo, il gruppo nazionale più numeroso nelle scuole italiane (141.050 presenze), se­guono gli albanesi (102.719) e i marocchini (95.912). La Lombardia si conferma la prima regione per il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana (184.592). Seguono il Veneto, (89.367), e l’Emilia Romagna con (86.944), il Lazio (72.632) e il Piemonte (72.053). La principale novità secondo il MIUR è rappresentata dalla crescita degli alunni stranieri nati in Italia. Nell’anno scolastico 2011/2012, gli alunni stranieri nati in Italia sono 334.284 e rappresentano il 44,2% sul totale degli alunni con cittadinanza non italiana. Cinque anni fa erano meno di 200mila, il 34,7%. Nelle scuole dell’infanzia i bambini stranieri nati in Italia sono l’80,4%, più di otto su dieci. Altro cambiamento sociologico importante è dato dalla presenza degli alunni stranieri in alcune scuole, dove si arriva ad una percentuale che supera il 50%.
Brutte notizie invece sul fronte dell'inclusione scolastica dei bambini rom: diminuiscono gli iscritti. Sono 11.899 gli alunni rom iscritti nell’anno scolastico 2011/2012, il numero più basso degli ultimi cinque anni, in diminuzione del 3,9% rispetto al 2010/2011. Un fortissimo calo di iscrizioni si registra già nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, solo la metà degli alunni rom prosegue gli studi pur essendo nella fascia dell’obbligo di istruzione.

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