POLITICA - Le ultime elezioni politiche hanno confermato quello che sappiamo da anni: le elezioni in Italia si vincono o si perdono grazie o per colpa della televisione. Detto meglio, le nostre opinioni politiche sono enormemente influenzate dalla visione quotidiana dei telegiornali e dei talk-show. Vi starete chiedendo, ma questo che scrive dove vive? Non si è accorto che un italiano su 4 ha votato per un Partito che si richiama ad internet, alla rete, alle nuove tecnologie? Non si è accorto della indubbia netta affermazione elettorale di Beppe Grillo, reso famoso attraverso il suo blog?
Certo che me ne sono accorto, ma vorrei qui provare a spiegare la mia tesi. Io divido gli elettori del Movimento 5 Stelle in due categorie. Nella prima ci sono i seguaci del blog dalla prima ora, persone che legittimamente seguono le battaglie del Movimento da anni, persone che sono attivisti sul blog, si scambiano opinioni in rete, portano avanti delle idee, delle battaglie (apro parentesi, battaglie a mio modesto parere condivisibili come la lotta agli sprechi della politica, altre del tutto errate, come il razzismo che spesso emerge, come le parole di Grillo contro rumeni e marocchini, come il linguaggio violento spesso utilizzato). Stimo questa prima categoria al 10% dell’elettorato italiano. Grillo ha preso il 25%, il restante 15% secondo me lo ha avuto in dono dalle televisioni, ed è la seconda categoria di elettore del M5Stelle . Si tratta di tanta gente che ha votato Grillo per protesta contro la cosiddetta Casta, che ha votato il movimento credendo ai sondaggi, pensando di votare una forza stimata al 10-15% che avrebbe potuto controllare i lavori parlamentari senza bloccare il Parlamento. Tutti gli addetti ai lavori credevano nello scenario di una vittoria del Pd, con successiva alleanza con l’area di Monti. Molti elettori hanno pensato, mettiamo Grillo ed i suoi in Parlamento come una sorta di controllori.
Ma torniamo al punto, perché questo secondo 15%, stimabile in 4-5 milioni di elettori, ha votato 5 stelle? Per l’onnipresenza del Movimento in Televisione. I direttori dei principali telegiornali e talk show del paese sono caduti in un banalissimo tranello organizzato da Casaleggio. Dire no alle Tv con lo scopo di andare in Tv. Più Grillo e soci si dichiaravano ostili al mezzo televisivo, più le loro dichiarazioni erano trasmesse dai Tg. Più Grillo parlava di chiudere la Rai, più la Rai trasmetteva su tutte le reti le sue parole. Più Grillo cacciava i giornalisti dal palco di San Giovanni a Roma, più tale immagini venivano trasmesse. Grillo e Casaleggio hanno semplicemente trovato il sistema per essere onnipresenti in Tv; rendersi sfuggenti ed offensivi, dichiarare, in un paese monopolizzato dalle Tv, di essere contrari alla Tv. La Tv, come un leone ferito, ha reagito trasmettendo in Tv anche le idee più stupide del movimento.
Ricordo il giorno in cui le telecamere di mezzo paese erano puntate sullo Stretto di Messina, dove un signore anziano si è dilettato in un esercizio ginnico. Insomma, senza alcun motivo logico centinaia di telecamere hanno ripreso e portato nelle case della gente le parole del Grande Capo del Movimento. Ingroia, Giannino, ma anche Casapound o la sinistra radicale di Ferrero hanno avuto uno spazio mediatico del tutto minimo o marginale, mentre il fiore della stampa e tv italiana inseguiva Grillo in spiaggia, nella sua villa, nei suoi spostamenti.
L’abilità di Grillo è stata di creare un alone mitologico attorno al suo personaggio. Personalmente penso Grillo abbia poco di interessante da dire, ma, complici le tv, ha fatto credere a tanti di avere chissà quali idee brillanti, quali proposte rivoluzionarie.
Personalmente, se fossi stato direttore di un telegiornale, avrei dato a Grillo lo stesso spazio di Giannino o Ingroia. Se poi, alla richiesta di una intervista mi sarei sentito offendere, avrei smesso di insistere, non seguito l’evento, detto in diretta ai miei telespettatori una frase del tipo “oggi manifestazione del Movimento 5 Stelle a Roma, non la documentiamo perché gli organizzatori non vogliono la stampa, andiamo avanti con la prossima notizia”. Il giorno dopo, non avrei neppure letto il comunicato.
Intendiamoci, la mossa di Grillo e Casaleggio è legittima, nessuno è obbligato ad apparire in televisione, credo però che ora Beppe dovrebbe ringraziare le televisioni che hanno fatto da megafono alle sue parole.
Concludo. Direte voi, se pensi che parlare del movimento genera consenso, e si è capito che non sono un fan del movimento, perché continui a parlarne? Non sarebbe meglio ignorarli? Lasciarli perdere?
NO! ORA NO! Ora sono dei Parlamentari, sono dei nostri rappresentanti, pagati coi nostri soldi. In un certo senso, sono nostri dipendenti. Quindi, ora pretendo di sapere tutto su di loro, cosa fanno, cosa propongono, come spendono i miei soldi. Loro hanno fatto della trasparenza una giusta battaglia, ora devono essere i primi a mostrarsi trasparenti, nei comportamenti ma anche nelle modalità comunicative, e trovo sciocco, oltre che scorretto, l’utilizzo dello streaming a piacimento. Quando fa loro comodo, riunioni aperte alla rete, quando non gli fa comodo patetiche fughe in autobus per raggiungere chissà quali mete. Loro hanno parlato di aprire il Parlamento con un apriscatole, uso la loro metafora e vorrei che noi cittadini potessimo aprire con un apriscatole il Movimento 5 Stelle per capire chi comanda, chi decide, quali sono gli argomenti di discussione, quali le divergenze.
Credo comunque questi 40 giorni successivi alle elezioni hanno mostrato la vera faccia del Movimento 5 stelle, cioè un movimento non democratico, dove uno o due decidono per tutti, dove non è ammessa la discussione, dove non si vede una linea, un progetto per il Paese. Un Movimento capace di dire solo NO senza neppure provare a fare delle proposte, dei nomi, senza uno straccio di idea da sottoporre all’attenzione del Parlamento e dei suoi elettori.
Per fortuna, e questo grazie alle Tv ed ai social network che ci informano tutti i giorni sulle loro gaffes, incongruenze, figuracce, rifiuti ed assenza di proposte ormai il Movimento lo conosciamo, altri trucchetti non saranno più possibili. Accetto scommesse, tra qualche anno parleremo del Movimento 5 Stelle come una meteora della Politica Italiana, da qui a 2-3 anni il M5stelle avrà lo stesso peso politico dei radicali, del Fli, di Sinistra Critica, dei partiti di Mastella.
Ps. Accenno solo un rapido scenario. Come detto, siamo un paese sotto controllo televisivo, non mi dilungo su questo, pensate al legame Berlusconi e televisione e capite quanto conti la Tv in Italia. Con questa premessa, ipotizzo tra un anno il Presidente del Consiglio si chiamerà Matteo Renzi. E’ giovane, buca lo schermo, sa comunicare, ha una faccia pulita che ispira sicurezza, parla di temi concreti e non di vecchie ideologie, secondo i sondaggi prenderebbe voti a sinistra ma anche dal centro e dalla destra. Questo è indubbio, sarà anche bravo? Ho qualche dubbio.
Mario Scelzo
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