giovedì 21 febbraio 2013

La paura di Grillo

POLITICA - I sondaggi non sono più pubblicabili, ma nelle sedi di partito continuano a circolare, e in questi giorni sembra che la preoccupazione maggiore per i leader sia l’eventuale affermazione del movimento di Grillo alle prossime elezioni.
È indubbio, infatti, che lo tsunami tour stia riempiendo le piazza d’Italia e che stia provando a spostare voti, soprattutto degli indecisi, che potrebbero rivelarsi determinanti in alcune regioni in bilico (pensiamo alla grande affermazione del Movimento di Grillo in Sicilia alle ultime elezioni regionali: Sicilia che è considerata una delle regioni più importanti per l’esito in Senato).
Grillo, nei suoi comizi-show, attacca la vecchia classe politica italiana, la beffeggia, è un comico che conosce bene l’arte della comunicazione, è aspro, irriverente, alle volte populista ed antieuropeo. Non so, e sinceramente non credo, sia la risposta giusta, ma sicuramente lui risponde alla domanda dell’elettore, parla alla pancia della gente. Forse è proprio questo il problema della classe politica italiana, quella che si presenta in questa campagna elettorale. Non sa parlare più alla gente. Si è perso molto, forse troppo tempo ad attaccare l’avversario e a discutere di ricette economiche, IMU e Irpef, dimenticando di parlare alle persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese con lo stipendio, per chi ha ancora il lavoro. Per chi va al mercato lo spread è una parola incomprensibile, ma conosce benissimo il costo delle arance o del latte. Le imprese chiudono e le solite, tante, promesse elettorali, lasciano il tempo che trovano.
Nelle ultime settimane abbiamo continuato ad assistere agli eterni scandali legati al mondo della politica, inutili enumerarli in questa sede, l’elettore ha la sensazione che la solita classe politica si approfitti dello Stato concedendo favori ed intascando soldi pubblici. Come vede l’elettore tutto questo pensando che si voterà anche alle regionali nel Lazio e in Lombardia proprio per colpa di questi scandali? E’ proprio qui che Grillo prende voti, attaccando quella classe politica che la gente percepisce come “ladra” e mettendo nelle proprie liste gente comune.
Come sostengono in molti, Grillo rappresenta la protesta e mai la proposta, il suo è un urlo e mai una riflessione sul bene dell’Italia, ma intercetta sicuramente i delusi dalla politica.
“Il politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione.” Diceva De Gasperi. I politici che si apprestano ad affrontare le urne domenica invece di aver paura di Grillo si facciano statisti, parlino meno di economia e più al cuore della gente, donando quella speranza che loro stessi hanno cancellato.

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