giovedì 10 ottobre 2013

Il Movimento 5 Stelle fa abrogare il reato di clandestinità, ma a Grillo non piace


POLITICAPOLITICA - Da giorni il reato di clandestinità era ritornato nelle pagine dei giornali complice la tragedia di Lampedusa e il messaggio di Napolitano alle Camere. In molti infatti sostenevano che per evitare tragedie come quella accaduta nell’isola siciliana bisognava modificare le leggi in materia di immigrazione a partire dalla Bossi-Fini e dal reato di clandestinità contenuto nel pacchetto sicurezza dell’ex ministro dell’interno Maroni. Anche per il sovraffollamento delle carceri si era ipotizzato di riformare il reato di clandestinità che avrebbe prodotto, anche se non nell’immediato, un minor ingresso dei detenuti nelle carceri.

La tempestività con il quale alcuni senatori del Movimento 5 Stelle hanno affrontato la vicenda è sicuramente lodevole e, dopo la presentazione nella conferenza stampa di ieri, nel pomeriggio è stata votata in commissione giustizia al Senato la modifica del reato con il parere favorevole del governo e grazie anche ai voti dei senatori del PD di Sel e di Scelta Civica.

Una vittoria per il Movimento che non smette mai di lamentarsi di come il Parlamento continui ad ignorare le loro proposte? A leggere il blog del “semplice” portavoce, Grillo sembra di no. Nella home page di oggi campeggia un piccolo pezzo dal titolo “Reato di clandestinità” firmato dello stesso Grillo e da Casalggio. Cosa dicono i due ideologi del Movimento?  "Ieri è passato l'emendamento di due portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull'abolizione del reato di clandestinità. La loro posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto personale”  E’ l’incipit del pezzo che prosegue:  “Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno.” Ma bisognerebbe ricordare a Grillo per l’ennesima volta, anche se fatica a capire un concetto tanto semplice della nostra Costituzione che pretende di difendere, che i parlamentari non hanno vincolo di mandato, ma anche chiedere dove si possa trovare la famosa piattaforma pubblicizzata per mesi nella quale discutere proposte di legge.

“Se durante le elezioni politiche” prosegue la nota di Grillo-Casaleggio “avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico.” Sottolineando che il proprio programma non è stato scritto per il bene dell’Italia ma per accaparrarsi qualche voto in più confermando l’estremo populismo del Movimento.  Ma è la conclusione che fa riflettere, perché, se nel metodo si può in qualche maniera vedere come  i senatori hanno aggirato quelle che dovrebbero essere le regole interne del Movimento, è sul merito che le affermazioni del comico e dell’imprenditore che hanno ideato il movimento fanno impressione: “Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice "La clandestinità non è più un reato". Lampedusa è al collasso e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?" confermando i sospetti che i due hanno un’idea fin troppo chiara sull’immigrazione (anche se non è una novità leggendo quello che scrive Grillo sul suo blog).

Diverse le reazioni dal mondo politico dopo il post: “Chiediamo a Grillo e a Casaleggio e agli esponenti del Movimento Cinque Stelle”  chiede il capogruppo della Lega Nord al Senato Massimo Bitonci su Sky Tg 24 “di firmare loro il nostro emendamento che ripristina il reato di immigrazione clandestina’”  “Grillo con le sue dichiarazioni di contrarietà all’abrogazione del reato di clandestinità” scrive invece su Facebook l’onorevole del PD Khalid Chaouki, responsabile per il suo partito per i nuovi italiani “e il suo attacco ai senatori 5stelle che lo hanno votato, ha finalmente gettato la maschera.”

Ora l’emendamento passerà alla discussione al Senato deve vedremo come si comporteranno i senatori pentastellati per capire se nel Movimento si potrà mai aprire una discussione o no.

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