POLITICAPOLITICA - Da giorni il
reato di clandestinità era ritornato nelle pagine dei giornali complice la
tragedia di Lampedusa e il messaggio di Napolitano alle Camere. In molti
infatti sostenevano che per evitare tragedie come quella accaduta nell’isola
siciliana bisognava modificare le leggi in materia di immigrazione a partire
dalla Bossi-Fini e dal reato di clandestinità contenuto nel pacchetto sicurezza
dell’ex ministro dell’interno Maroni. Anche per il sovraffollamento delle
carceri si era ipotizzato di riformare il reato di clandestinità che avrebbe
prodotto, anche se non nell’immediato, un minor ingresso dei detenuti nelle
carceri.
La tempestività
con il quale alcuni senatori del Movimento 5 Stelle hanno affrontato la vicenda
è sicuramente lodevole e, dopo la presentazione nella conferenza stampa di
ieri, nel pomeriggio è stata votata in commissione giustizia al Senato la
modifica del reato con il parere favorevole del governo e grazie anche ai voti
dei senatori del PD di Sel e di Scelta Civica.
Una vittoria
per il Movimento che non smette mai di lamentarsi di come il Parlamento continui
ad ignorare le loro proposte? A leggere il blog del “semplice” portavoce,
Grillo sembra di no. Nella home page di oggi campeggia un piccolo pezzo dal
titolo “Reato di clandestinità” firmato dello stesso Grillo e da Casalggio. Cosa
dicono i due ideologi del Movimento? "Ieri è passato l'emendamento di due
portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull'abolizione del reato di
clandestinità. La loro posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto
personale” E’ l’incipit del pezzo
che prosegue: “Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché
un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema
molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno.” Ma
bisognerebbe ricordare a Grillo per l’ennesima volta, anche se fatica a capire
un concetto tanto semplice della nostra Costituzione che pretende di difendere,
che i parlamentari non hanno vincolo di mandato, ma anche chiedere dove si
possa trovare la famosa piattaforma pubblicizzata per mesi nella quale
discutere proposte di legge.
“Se durante le elezioni politiche” prosegue
la nota di Grillo-Casaleggio “avessimo
proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più
civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S
avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico.” Sottolineando che il
proprio programma non è stato scritto per il bene dell’Italia ma per accaparrarsi
qualche voto in più confermando l’estremo populismo del Movimento. Ma è la conclusione che fa riflettere, perché,
se nel metodo si può in qualche maniera vedere come i senatori hanno aggirato quelle che
dovrebbero essere le regole interne del Movimento, è sul merito che le
affermazioni del comico e dell’imprenditore che hanno ideato il movimento fanno
impressione: “Nel merito questo
emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a
imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato
nel modo più semplice "La clandestinità non è più un reato".
Lampedusa è al collasso e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo
in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per
mangiare?" confermando i sospetti che i due hanno un’idea fin troppo
chiara sull’immigrazione (anche se non è una novità leggendo quello che scrive
Grillo sul suo blog).
Diverse le
reazioni dal mondo politico dopo il post: “Chiediamo a Grillo e a Casaleggio e
agli esponenti del Movimento Cinque Stelle” chiede il capogruppo della Lega Nord al Senato
Massimo Bitonci su Sky Tg 24 “di firmare loro il nostro emendamento che
ripristina il reato di immigrazione clandestina’” “Grillo con le sue dichiarazioni di
contrarietà all’abrogazione del reato di clandestinità” scrive invece su
Facebook l’onorevole del PD Khalid Chaouki, responsabile per il suo partito per
i nuovi italiani “e il suo attacco ai senatori 5stelle che lo hanno votato, ha
finalmente gettato la maschera.”
Ora l’emendamento
passerà alla discussione al Senato deve vedremo come si comporteranno i
senatori pentastellati per capire se nel Movimento si potrà mai aprire una
discussione o no.
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