È chiaro che la tornata elettorale attuale avrà delle
ricadute anche in casa nostra. A distanza di un anno e mezzo dalle ultime
votazioni politiche, con tutto ciò che quelle elezioni hanno comportato (
larghe intese, medie intese, da Napolitano a Napolitano, l’avvento del M5S, da
Bersani a Renzi etc…), sarà indubbiamente interessante misurare il peso reale
dei singoli partiti, e son convinto che a seconda dei risultati elettorali ci
saranno delle ricadute concrete sulla politica italiana.
Proverò a procedere con ordine, valutando partito per
partito. Proverò a mettere da parte ogni simpatia politica ed a ragionare in
maniera neutra.
Partiamo dal PD. Alle elezioni politiche del 2013 prese il
25%. Molti sondaggi danno ora il PD tra il 30 ed il 35, tracciando una media
potremmo dire il 33. A mio parere, un Pd che superasse quota 30 ( e più lo
supera più rafforza la mia tesi) sarebbe un notevole incoraggiamento alla
azione governativa di Matteo Renzi. In qualche modo, un Pd sopra il 30 sarebbe
quasi una sorta di legittimazione simbolica del Governo Renzi da parte
dell’elettorato. (sottolineo simbolica perché, essendo noi una Repubblica
Parlamentare, il Governo Renzi è pienamente legittimato nella sua azione
politica).
Al contrario, un PD sotto quota 25, e magari superato dal
Movimento 5 Stelle, sarebbe un enorme campanello d’allarme per il Pd e per il
Governo. Di conseguenza, veniamo al M5S. Da mesi i rappresentanti del movimento
hanno coniato lo slogan “VINCIAMONOI” e
più volte Grillo ha affermato di volersi ritirare dalla politica in caso di
mancata vittoria elettorale. Ora, a casa mia, ed in democrazia, vince chi
prende un voto in più dell’avversario. Se ad esempio il Pd prendesse il 28 e
Grillo il 27, sarebbe un risultato notevole ma comunque una sconfitta.
Se venissero confermati molti dei sondaggi attuali, che
danno il Pd al 32 e M5S al 22/23, sarebbe una notevole sconfitta del Movimento.
Mi permetto di sottolineare che di solito le elezioni intermedie segnano sempre
un aumento dei partiti di opposizione, quindi se M5S prendesse meno voti del
25% dello scorso anno, sarebbe per loro un pessimo segnale.
Nel campo delle ipotesi, M5S vince le elezioni. Certamente
sarebbe un pessimo segnale per il Governo, ma non c’è nessun legame con il
Governo Italiano. Considero insensata la richiesta di sciogliere il Parlamento
in caso di vittoria penta stellata. Se i grillini vinceranno, vorrà dire che
eleggeranno più rappresentanti in Europa.
Spostiamoci nel CentroDestra. Sarà interessante valutare il
calo di Forza Italia (anche se ricordo che quasi sempre il Cavaliere ha
recuperato terreno rispetto ai sondaggi), e soprattutto i rapporti di forza tra
Forza Italia ed il Nuovo CentroDestra. FI al 20/22 e Alfano sotto al 4
produrrebbero a mio parere un ritorno del NCD nella casa del Padre. FI al 16/17
ed Alfano al 7/8 produrrebbero una fuga di parlamentari ed amministratori
locali da Berlusconi ad Alfano.
Gli esiti del voto influiranno a mio parere sull’esito delle
riforme e sulla durata del Governo. Con un Pd al 35% Renzi potrebbe essere
tentato di passare all’incasso elettorale per poter governare da solo, ma a
quel punto ipotizzo salterebbero gli accordi sia rispetto alla legge elettorale
sia rispetto alle riforme costituzionali.
Non mi dilungo per motivi di spazio e per non annoiarvi, ma
sarà molto interessante valutare il peso e la tenuta di alcune forze politiche
di fatto nuove, come la Lista Tsipras, Scelta Europa, e di altre più antiche
come la Lega Nord e Fratelli d’Italia. Non raggiungere la soglia del 4% sarebbe
una sconfitta che potrebbe anche segnare la fine di alcune esperienze
politiche, al contrario un buon risultato del 5/6% potrebbe spingere alcune di
queste forze a proporsi come alleati per future coalizioni di Governo.
Una parola su Scelta Europa. In teoria è figlia dell’8.7% di
Scelta Civica, ma poi in quel partito è successo di tutto. Che succederà con un
risultato al di sotto del 3%? Il partito andrà avanti? Con quali prospettive?
Discorso simile per Tsipras, che in teoria parte da un 5% (3
di Sel più 2 dei vari rifondazione e comunisti italiani). Non raggiungere la
soglia sarebbe un pessimo segnale, vorrebbe dire una sinistra a mio parere
costretta poi a cercare una alleanza col Pd ma da una posizione nettamente
minoritaria e debole.
Insomma, chi vivrà vedrà.
Mario Scelzo
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